Vi ricordate il film con Di Caprio che fa l’agente di finanza e lancia mazzi di dollari come coriandoli nei suoi party per festeggiare gli enormi guadagni fatti speculando? Ebbene, finalmente 11 paesi dell’Europa hanno deciso che su quelle speculazioni finanziarie si pagheranno le tasse, con l’adozione della Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) detta anche Tobin Tax.
La decisione è importantissima.
Perché finalmente apre una falla nelle alte mura che proteggono la speculazione finanziaria da ogni tassazione dei suoi enormi guadagni, che hanno superato enormemente quelli generati dall’economia reale, basata sul lavoro di chi produce beni e servizi. Ormai i volumi della speculazione finanziaria sono talmente giganteschi, che un loro sbilanciamento fa rovesciare la barca dove siamo tutti, come è successo nell’avvio della crisi economica per colpa dei tossici “derivati”, che ancora stiamo pagando.
Tutto bene, quindi?
Purtroppo no, perché gli speculatori – e gli stati che più si avvantaggiano da queste pratiche – sanno difendere bene i loro privilegi e non sarà facile per i cittadini (la politica) imporre delle tasse agli speculatori (la finanza).
Nel concreto, in questa decisione dell’Ecofin ci sono ancora molte vaghezze nelle fasi e nei tempi, ma anche nell’estensione degli strumenti finanziari su cui applicare la TTF.
Inoltre, si è rimandata ogni decisione sull’utilizzazione degli introiti della TTF, che la Compagnia 005 – composta da oltre 50 associazioni di cittadinanza attiva compresa Libertà e Giustizia – ha sempre indicato dover essere impiegati per la lotta alla povertà in Italia e nel mondo e alle cause dei cambiamenti climatici.
Insomma, è iniziata la rivolta degli speculati sugli speculatori.
E anche se sarà dura, ci batteremo affinché questi “lupi delle borse” paghino la loro parte.