A Milano il 13 Maggio un pranzo con alimenti che altrimenti verrebbero buttati. I ragazzi dell’alberghiero Vespucci realizzano un pranzo per 60 persone con gli alimenti recuperati grazie al progetto “Buon Fine” di Coop Lombardia
È stato un evento Expo, inserito negli Expo Days che la città di Milano ha organizzato in maggio e che anticipano di un anno l’esposizione il cui tema è “nutrire il pianeta”. Era un pranzo, c’erano le autorità, ma non si è svolto in un ristorante di gala, bensì nella bellissima sala dell’istituto alberghiero “Vespucci”, dove i ragazzi studiano da camerieri e si esercitano a servire in tavola. Le portate, curatissime e appetitose, erano realizzate con prodotti recuperati presso i supermercati Coop che grazie al progetto “Buon Fine” vengono donati alle onlus; i commensali erano rappresentanti di studenti, docenti, i soci Coop che contribuiscono a realizzare il progetto, le onlus che ricevono questi prodotti per i loro assistiti, la consigliera comunale Patrizia Quartieri, esponenti della regione, del consiglio di zona ed il viceministro all’agricoltura, all’alimentazione e alle politiche forestali Andrea Olivero. Le autorità, però, sono venute a fare quello che di solito si fa in una scuola: ad imparare. Ci ha tenuto a specificarlo il viceministro Olivero, dicendo ai ragazzi che le autorità devono imparare da realtà come quella del progetto “Buon Fine” e lavorare per semplificare e renderle sempre più efficaci. Protagonista della giornata è stato il progetto “Buon Fine”, grazie al quale Coop toglie dagli scaffali le merci pochi giorni prima che scadano, le mette in magazzino e le dona alle onlus vicine a ciascun centro commerciale in modo che le utilizzi per i propri assistiti. Infine era un evento Expo, ma era davvero lontano dal clima affaristico e clientelare che purtroppo ha inquinato anche quest’importante occasione: qui in periferia, fra i ragazzi, si respirava un altro Expo, sul quale il viceministro Olivero ha detto di voler puntare. Un Expo che non sia solo una fiera promozionale ma una valorizzazione delle buone pratiche già presenti sul territorio, di riflessione sullo spreco alimentare, di implementazione di politiche capaci di fornire sostegno a chi più duramente sta pagando la crisi. “Venendo a Milano oggi” – ha detto il viceministro – “e pensando a questo nostro Expo deturpato dall’ennesima ondata di scandali e corruzione, ero scoraggiato e mi chiedevo come saremmo riusciti a dare un significato forte a questo evento che rischia di essere compromesso. Ma ora, qui, vedo un Expo che si fa vita, che si fa dono di cibo, che va ad aiutare chi è stato più duramente colpito dalla crisi e ritrovo una speranza, una ragione per realizzarlo.” Le onlus presenti hanno raccontato quanto sia d’aiuto per loro ricevere questo cibo gratuitamente da Coop, siano esse mense come quella del Centro francescano Maria della Passione oppure case famiglia come Comin o come il Ceas. Ha parlato per tutti Don Virginio Colmegna, presidente del Ceas, ricordando come si sia sempre sentito sostenuto, specie nei momenti difficili, dalla cooperativa.
I numeri di questa iniziativa sono grandi: infatti nella sola Lombardia, durante il 2013, sono andati a “Buon Fine” 546.982 chilogrammi di prodotti alimentari, per un valore di 2.910.806 di euro e sono state aiutate 3 .500 persone, rendendo possibile la distribuzione di oltre 1.250.000 pasti.
Il pranzo era l’ultima tappa di un progetto realizzato da Coop con l’istituto “Vespucci” che ha portato gli studenti a seguire il percorso delle merci, dal supermercato allo stoccaggio in magazzino dei cibi in via di scadenza, al ritiro delle onlus, alla visita alle onlus stesse per vedere come questo cibo veniva riutilizzato. I ragazzi hanno così conosciuto tutti i parametri da rispettare per effettuare le donazioni, gli standard da tenere presenti e le norme italiane ed europee in merito; infine hanno conosciuto bene anche le realtà delle onlus della zona presso le quali diversi di loro hanno chiesto di poter tornare per svolgere attività di volontariato. Infine, gli studenti hanno gestito il pranzo come cuochi, camerieri, receptionist, a seconda delle loro specialità, con professionalità e passione, trasformando cibo che sarebbe andato buttato in piatti da gourmet.
Insomma, un pranzo che fa sperare in una nuova prospettiva che non sprechi ma valorizzi le risorse della nostra Milano, per costruire un Expo che non sia solo una grande fiera ma un’occasione di sperimentazione di nuove pratiche che portino all’emanazione di direttive nazionali contro lo spreco di cibo, trasformando lo spreco in risorsa.