di Lorenzo Di Pietro
Il giornalista e politico, leader del partito La Destra, è sotto processo dal 2007 per frasi rivolte al Capo dello Stato, di cui poi però si era scusato
Il direttore del Giornale d’Italia ed ex senatore Francesco Storace è sotto processo per “offese all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica”. Rischia fino a cinque anni di carcere. La prossima udienza si terrà il 23 giugno a Roma.
Storace nell’ottobre del 2007 scrisse sulle colonne del suo giornale che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva “una disdicevole storia personale”, una “evidente faziosità istituzionale” ed era “indegno di una carica usurpata a maggioranza”. Per questo è stato indagato.
Quel duro articolo era stato scritto dopo un attacco della Lega nei confronti della scienzata e senatrice a vita Rita Levi Montalcini (morta nel 2012), perché con il suo voto contribuiva a mantenere in carica il governo Prodi, che si reggeva grazie a pochi voti. Napolitano intervenne in sua difesa e fu per questo criticato da Storace, all’epoca ancora senatore.
L’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella autorizzò la Procura di Roma a procedere contro Storace. Con le elezioni del 2008 e la nuova maggioranza di centrodestra, la questione fu discussa dalla Giunta delle autorizzazioni del Senato, che il 19 febbraio 2009 giudicò insindacabili le opinioni espresse da Storace, in base all’articolo 68 della Costituzione.
Il 10 dicembre 2013 però quella delibera è stata annullata dalla Corte Costituzionale. È così ripreso il processo al Tribunale di Roma. L’ultima udienza, prevista per il 3 aprile, è stata appunto rinviata dalla Corte al 23 giugno.
“Mi preparo ad essere l’unico italiano condannato per questo reato”, ha commentato Storace in un lungo comunicato, in cui ha ricordato di aver scritto al Presidente della Repubblica scusandosi per quelle espressioni “eccessive”. Successivamente fu ricevuto al Quirinale. Quella, secondo suo racconto, fu occasione di “riappacificazione pubblica”.
LDP