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Videogiochi e omosessualità: aziende sempre più aperte ai temi Lgbt

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I più grandi sviluppatori di storie per i videogames stanno introducendo alternative in cui i protagonisti possono unirsi a persone dello stesso sesso. E affrontano i commenti e le critiche spesso aggressive di chi è contrario

Sullo schermo del videogioco Mass Effect 3 si vedono due soldati che hanno combattuto fianco a fianco, che sono diventati compagni e amici e che ora sono amanti. E i giocatori hanno la possibilità di iniziare rapporti sia con personaggi maschili sia con personaggi femminili. “Credo che dal 22° secolo, dichiarare la propria preferenza di genere risulterà banale come dire mi piacciono le bionde – dice Dusty Everman, uno degli autori di ME3 – Così ho provato a scrivere un rapporto umano significativo che semplicemente avviene tra due uomini”, racconta al quotidiano The Guardian che ha dedicato al tema un lungo servizio.

Bioware, produttrice di ME3, è una delle aziende leader nel settore dei videogiochi nel raccontare le relazioni Lgbt. Lo scorso anno, altre due società hanno trattato l’omosessualità nei loro prodotti: la Naughty Dog con “The Last of Us”, dove il personaggio principale, Bill, è in lutto per la perdita del suo compagno Frank durante una devastante pestilenza, e la Fullbright con “Gone Home”, che racconta la storia di una ragazza che scopre di essere lesbica. “The Last of Us”, “Mass Effect” e “Gone Home”, hanno affrontato diverse critiche e pregiudizi da parte di coloro che non vogliono vedere l’omosessualità raffigurata nei giochi. “L’aggressività di coloro che sono contro ogni progresso nella rappresentazione di temi Lgbt, spesso si manifesta nelle sezioni commenti dei siti o nei forum ufficiali”, spiega Kate Craig, uno dei quattro membri della Fullbright.

La risposta? “Ignorate i commenti, continuate a giocare, disattivate la chat vocale o semplicemente non caricate multiplayer”, dice Sandy Goldberg, responsabile della comunicazione aziendale di Electronic Arts, uno dei più grandi sviluppatori dei videogiochi del mondo, che lo scorso anno ha organizzato “Full Spectrum”, il primo evento basato sulle tematiche Lgbt all’interno del gioco. E Matt Conn, un altro degli organizzatori dell’evento, aggiunge: “E’ importante che la gente sappia che non stiamo cercando di dirgli come vivere o come giocare ma che tutti, etero, omosessuali, trans o disabili, meritano di giocare e di creare un ambiente divertente e sicuro per tutti”.

 


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