Ci sono le culture neocon e pacifista dietro la scomparsa della Siria. La sola battaglia possibile è recuperare il fronte cattolico.
Riesce a far breccia una piccola notizia: il Libano, che ha meno di tre milioni di abitanti, “ospita” un milione di profughi siriani. E’ come se in Italia giungessero 25milioni di asilanti. Senza contare i profughi fuggiti in Giordania e Turchia, il solo numero dei profughi in Libano ci parla di un maremoto, come se 3 milioni di italiani fossero fuggiti dal bel paese.
Questa “notizia” è riuscita a “imporsi” in qualche trafiletto per il dato statistico, superato il fatidico numero di un milione, basta. Come mai? Come mai nessuno, o quasi, si chiede ” cosa significa”? Ci fosse per caso una qualche pulizia etnica da quelle parti. Sì? E ai danni di chi? Chi si vuole cacciare dalla Siria? I sunniti? E perché? Per trasformare la Siria in un paese sciita? E perché? Per farne un pezzo della mezzaluna persiana che deve andare dall’Afghanistan al Mediteranneo? E per fare questo forse occorre destabilizzare anche il Libano? Farlo saltare per aria?
Un simile numero di fuggiaschi disperati si ottiene con metodi che non hanno precedenti, visto che il numero di chi deve lasciarsi tutto alle spalle e scappare supera il numero dei disperati che fuggirono da Croazia, Bosnia, Kossovo e così via ai tempi delle guerre balcaniche. Vogliamo provare a immaginare cosa significa? Significa carneficine, mattanze, assedi lunghi anni, distruzioni che Gengis Khan non riusciva a immaginare. Possibile che passi come acqua fresca? Possibile. E perché? Merito di un cortocircuito del quale fa parte il pacifismo.
Il pacifismo è finito inconsapevolmente nella rete islamofobica tesa dalla cultura neocon perché il pacifismo non sa liberarsi dalla malattia per la quale pur di non essere turbati da nostri fastidiosi interventi in zone di guerra si lascia fare ai regimi quel che vogliono. Le anime belle sono così: basta che non si sporchino le mani loro, il resto va bene. Ma non è tutto.
Nel mondo pacifista c’è poi un’anima di “sinistra” che è sempre stata con i tiranni: dai tempi di Stalin a questi tempi, di Maduro, Khameni e Assad. E i cattolici? Il pacifismo cattolico avrebbe gli strumenti per risvegliarsi, tutto sommato fu Giovanni Paolo II a ricordargli dell’ingerenza umanitaria, ai tempi della guerra di Bosnia. Ma è intossicato. E’ intossicato dalla falsità che arrivano da tante chiese alleate di Assad, per piccoli calcoli e grandi interessi. E’ questa la battaglia da combattere. Se non è già troppo tardi. Ma le dichiarazioni del nunzio a Damasco e degli ordinari di Terra Santa, che finalmente riconoscono che la rivoluzione siriana voleva garantire libertà e diritti a tutti, sono molto positive e importanti….
r.c.