Mentre ad Algeri viene rieletto per la quarta volta Bouteflika, a DAmasco è tutto pronto per la ricandidatura estiva di Bashar al-Assad. Ma perché si candidano?
di Riccardo Cristiano
Cosa significano le presidenziali algerine? Moltissimo. Perché non sono tanti i paesi dove un presidente può essere rieletto per la quarta volta consecutiva, recarsi alle urne in carrozzina viste le sue condizioni di salute, ricevere più dell’80% dei voti. E’ il Santo Bouteflika, eroe della vecchia guardia araba amata da molti nei nostri sistemi di comunicazione: il dramma algerino, i suoi record di ferocia, dimostrano che forse tanta stima non è proprio adamantina. Anche perché, guardandola politicamente, a cosa è valsa la sua quarta rielezione? Ma è chiaro, a sopravvivere un giorno di più, aggrappato al potere, finché dura.
E a sopravvivere punta il rampollo di un regime da sempre in buoni rapporti con i generali algerini, Bashar al-Assad. Anche lui è pronto a ricandidarsi, anche lui otterrà più dell’80% dei voti: la sola differenza è che in carrozzina non ci andrà lui, alle imminenti presidenziali siriane, ma il suo sistema nazionalsocialista.
Un’accurata operazione di regime sta cercando di accreditare l’idea che Assad sta vincendo la battaglia siriana, quindi la sua candidatura è “legittima”. A parte il fatto che in Siria non c’è mai stato nulla di legittimo da quando Assad padre prese il potere, la sola parola fa ridere, l’operazione è chiaramente a consumo internazionale. Ma le innegabili vittorie nel Qalamoun e a Homs sono vittorie di autodifesa, di tutela del proprio restare in vita, per capirci. Lo dimostra il fatto che i ribelli sono sulla costa a nord di Latakia, nel sud, nell’ovest. E soprattutto lo dimostra il fatto che a vincere sono le armate straniere, quelle di Hezbollah in particolare, ma l’esercito siriano non ha la forza per “tenere il terreno”.
Assad il giovane come Bouteflika il vecchio si ricandiderà a breve, piaccia o non piaccia -come sembra- ai russi. Ma il solo senso che hanno queste esercitazioni per la sopravvivenza è tirare avanti, un giorno di più. Tutto qua.