Nonostante l’ impasse economico della grande informazione odierna, i giornalisti professionisti sembrano apprezzare poco l’ importanza delle competenze digitali e dell’ approccio multimediale. Ciò in netto contrasto con l’opinione (e l’ operato) di educatori e altri soggetti della filiera, per i quali tali capacità restano cruciali per mettere a frutto nuove metodologie per l’ efficace raccolta e diffusione dell’ attualità.
Queste in estrema sintesi le conclusioni di un’ indagine curata dal Poynter Institute, noto think-tank che fa capo alla University of South Florida di St. Petersburg. Individuate 37 competenze chiave per chi si affaccia oggi al mestiere, il sondaggio [Core Skills for the Future of Journalism] ha chiesto a professionisti, manager educatori e studenti di valutarle rispetto agli scenari futuri.
È venuto fuori, per esempio, che rispetto alla capacità di realizzare veloci video con i device mobili, solo il 46 per cento dei giornalisti professionisti e manager interpellati la considera importante o molto importante, mentre ciò vale per il 76 per cento dell’ altro gruppo. Analogamente, la capacità di raccontare storie con elementi visuali e di design è cruciale per l’ 80 per cento degli educatori, mentre per giornalisti e manager tocca un massimo del 55 per cento… Leggi tutto su lsdi.it