Ci sono quelli che applaudono i colleghi che “nell’esercizio del loro lavoro” hanno potuto ammazzare un adolescente e, per fare capire quanto apprezzino quei colleghi lì, battono le mani ancora più forte per un bel po’ di minuti alzandosi perfino in piedi in segno del massimo onore riservato solo ai grandi…
Poi ci sono quelli che (magari pure già capi di governo) tra condanne definitive e provvisorie, hanno accumulato un bel po’ d’anni di galera con supplementi per interdizione dai pubblici uffici. Quellilì possono proseguire con le loro propagande elettorali (il loro lavoro di sempre) per farsi rieleggere, occupando tutti gli spazi pubblici esattamente come facevano prima come liberi cittadini, ancorché pubblici leader. Essi (come dicevano Cochi&Renato) dimostrano altresì di fregarsene delle condizioni imposte loro dalle disposizioni restrittive (tra l’altro: restrittive in che senso?), infatti possono lanciare pesanti accuse al capo dello Stato e alla Magistratura e proseguire a offendere le nostre europee Nazioni: proprio esattamente come facevano prima. Per dovere di cronaca va però detto che per ora, allo s(S)tato, ne possediamo solo uno d’elemento così… (che culo! NdR)
Perché il nostro Paese sente il bisogno (è come se non potesse proprio farne a meno) di certa gente “lavoratrice”? Non lo so. Quando gliela faremo (seriamente) a risponderci, magari riusciremo perfino ad abolire quella “pena di morte” che ancora comminiamo ed eseguiamo ogni anno a migliaia di lavoratori non degni, evidentemente, di poter godere di lavori socialmente utili oppure, mal che vada, domiciliari…
Nell’attesa, per quanti sforzi dobbiate fare, in ogni caso mi sento nel diritto d’augurare di cuore e con affetto profondo a tutti voi buon primo Maggio…