Io ci sarò. L’assemblea convocata dall’Usigrai per il prossimo 8 maggio è quanto mai necessaria. Abbiamo bisogno di dare avvio a una nuova grande mobilitazione per cambiare e salvare la Rai. Per quanto poco ci possa piacere, la Rai resta un bene comune irrinunciabile, uno di quelli più preziosi, da cui dipende una parte importante del nostro presente e del nostro futuro. La sua crisi non può non preoccupare tutte le persone responsabili. In molte occasioni sono state avanzate proposte concrete per evitare che la Rai faccia la fine dell’Alitalia. Ma il cambiamento che (a parole) tutti auspicano non è ancora arrivato e la Rai continua a scivolare verso un pericoloso sprofondo. Ne abbiamo parlato anche nei giorni scorsi, ad Assisi, in occasione del Meeting nazionale delle scuole per la pace anche con il contributo di Vittorio Di Trapani, Giuseppe Giulietti, Marino Sinibaldi, Vincenzo Morgante, Elisa Marincola e Raffaele Crocco. L’appuntamento con il rinnovo della concessione del servizio pubblico del 2016 è importantissimo ma potrebbe essere troppo tardi se non verrà posto rimedio alla crisi di credibilità della Rai. Il progetto di coinvolgere gli studenti e gli insegnanti nella scrittura della nuova carta d’identità della Rai è un passo nella direzione giusta. Ma non basta. Serve uno sforzo congiunto, concreto, innovativo di chi sta “dentro” e di chi sta “fuori”. Serve una maggiore attenzione ai contenuti e alle voci che la Rai continua a censurare e marginalizzare. Serve che le forze sane di questo servizio pubblico condividano la domanda di cambiamento e offrano nuove opportunità per ritornare a sperare. L’impresa, come sappiamo, è difficile ma non impossibile. Facciamo in modo che l’assemblea del prossimo 8 maggio non sia un’occasione sprecata.
* Comitato promotore della Marcia PerugiAssisi