“Allarme”, “invasione”, “ondata”. Il dato reale è che i migranti che quest’anno hanno raggiunto le coste italiane sono circa 18.500 (11.300 dei quali sono cittadini siriani). Rispetto allo stesso periodo del 2013 (quando gli arrivi furono complessivamente 43.000) vi è stato un aumento significativo. Ma siamo lontanissimi dal quadro che viene suggerito dai titoli di alcuni organi di informazione.
Del resto le più importanti associazioni umanitarie giudicano del tutto prive di fondamento le previsioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha parlato di 600.000 migranti pronti ad attraversare il Mediterraneo.
L’Associazione Carta di Roma ricorda che, in ottemperanza al codice deontologico sottoscritto fin dal 2008 dall’Ordine nazionale dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa, i giornalisti italiani sono tenuti a “evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte riguardo a richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti”. Tali sono, per la maggior parte, quanti raggiungono via mare le coste italiane.
Utilizzare termini quali “invasione”, “tsunami umano” e via allarmando per trattare la questione degli sbarchi è deformare la verità sostanziale dei fatti. Cioè tradire la norma deontologica fondamentale alla quale tutti i giornalisti italiani devono attenersi.
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