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Il contrappasso del narcisista. Caffè del 16

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Lo sport nazionale, il quiz dei quiz, questa mattina è chiedersi, e chiedere a chi si incontra, se i giudici non siano stati troppo clementi con Berlusconi. Se “7 giorni di pena”, le “centosessantotto ore totali”,  contate da Repubblica, che dovrà trascorrere fra gli anziani di Cesano Boscone non siano “una quasi grazia” come scrive il Sole24Ore. Il Giornale garantisce che il caro leader “Potrà fare comizi e partecipare ai talk show”. Ma non dopo le 23. Potrà venire a Roma, dice la Stampa, martedì mattina e tornare a Milano giovedì sera, due notti e tre giorni a Palazzo Grazioli. Il Corriere conclude “Berlusconi può ancora fare politica” a condizione che mostri “decoro e rispetto per le istituzioni”.

Il caffè ha il vizio della memoria. Per venti anni quest’uomo ha usato soldi, talento, il suo ingresso in politica e tre vittorie elettorali per fabbricare leggi indegne a protezione della propria impunibilità e per ottenere sentenze a lui favorevoli. E ciascuno può constatare come, in Italia, sia più facile finire dietro le sbarre per un giovane o un ubriaco che resista ai calci di un poliziotto, piuttosto che per un colletto bianco che abbia evaso il fisco o truffato lo stato o corrotto un pubblico funzionario e comprato un uomo politico. Però la sentenza milanese, le attenuanti, la pena blanda per un signore di 78 anni ancora alla prima condanna, non mi indignano affatto. Capisco chi è andato quel giorno a Piazzale Loreto, ma, se avessi avuto vent’anni, mi sarei risparmiato lo spettacolo di Mussolini a testa in giù. Meglio sarebbe stato fargli vedere con gli occhi e toccare con mano come aveva ridotto l’Italia

Vi segnalo, dunque, l’intervista al Fatto Quotidiano di Luigi Cancrini. Dice lo psichiatra a Beatrice Borromeo: “Così forse capirà di non essere immortale”. “Coglierà meglio l’ineluttabilità del tempo. Questa è la speranza, perché le sue difese narcisistiche cercheranno di proteggerlo, facendogli leggere quell’esperienza come un martirio, un’ingiustizia, un’umiliazione. Ma forse, nel profondo, qualcosa accadrà”. “Per uno come lui, che ha lottato tanto per nascondere la vecchiaia del suo corpo, sarà un’esperienza forte”.  E Ugo Magri, sulla Stampa, conferma come Berlusconi tema soprattutto i colloqui con lo psicologo, incaricato di accompagnarlo nel percorso di riabilitazione. Così avrebbe detto: “Immaginate l’umiliazione per uno come me, che ha messo d’accordo Russia e Usa, che ha preso la parola al Congresso americano, che ha guidato per 4 volte il governo,che ora si dovrà confidare nell’intimo?”

Russia e USA si guardano sempre più in cagnesco. Kiev ha mandato “truppe speciali” nelle terre russe dell’est per “una larga operazione anti terrorismo” e ci sono scappati 4 morti. “L’incendiario” sarà pure Putin, come scrive Franco Venturini sul Corriere, ma il buon senso, la realpolitik e l’amore per il futuro d’Europa, avrebbero consigliato che la famosa “comunità internazionale” imponesse al governo di Kiev di andare nei suoi territori orientali, tra i Russi, con il ramoscello d’ulivo, offrendo significativi aiuti economici, promettendo un’autonomia molto ampia e senza mostrare un solo soldato. Europa e Nato, in questa storia, fanno la figura dell’apprendista stregone. Hanno messo ogni sorta d’ingrediente nel calderone di piazza Maidam, ora non controllano né la loro creatura né il fronte orientale. Incrociamo le dita.

Da corradinomineo.it


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