La mancata riconferma del capo del dipartimento Politiche antidroga. Dal Partito democratico arriva l’auspicio di una nuova “figura di equilibrio”. Giovanardi (Ncd): “Se lo cacciano ci saranno conseguenze”. Intanto il Dpa continua a comunicare
ROMA – Sulla mancata riconferma di Giovanni Serpelloni a capo del dipartimento Politiche antidroga è scontro politico. Se per il Partito democratico il giudizio sul suo operato è “negativo”, dal Nuovo centro destra, il senatore Carlo Giovanardi lo difende a spada tratta e minaccia conseguenze politiche qualora la sua riconferma dovesse saltare. Intanto, dal Dipartimento continuano ad arrivare notizie in stile Serpelloni. Nel primo pomeriggio di oggi, è stato diramato alla stampa il solito comunicato del Sistema nazionale di allerta precoce del Dpa che ricorda l’impegno del dipartimento contro le nuove droghe, con 360 nuove sostanze monitorate sul territorio italiano e la chiusura di 500 pagine web incriminate di commercializzare tali sostanze. Il comunicato non riporta il nome di Serpelloni.
Per Federico Gelli, responsabile nazionale Sanità del Partito democratico, a capo del dipartimento Politiche antidroga serve “una persona di equilibrio. Lo stesso che Serpelloni non ha tenuto in questi anni”. Un giudizio duro, quello di Gelli, che non lascia spazio a interpretazioni sulla volontà del Pd sul futuro del dipartimento. “Ho avuto modo di esprimere al presidente del Consiglio (che si è assunto recentemente la delega alle politiche sulle droghe, ndr) e al sottosegretario Delrio la posizione del nostro Partito rispetto alla guida del dipartimento – ha detto a Redattore sociale, Gelli -, che non può essere positiva. Noi esprimiamo un giudizio negativo sull’operato di Serpelloni. Lo dico con grande chiarezza, ma non so se questo poi porterà ad un cambiamento”. Secondo Gelli, infatti, il caso Serpelloni è tutt’altro che scontato. “Il presidente – ha affermato Gelli – dovrà tenere conto di una esigenza di sintesi di tutta la compagine governativa”.
E mentre in tanti considerano la non riconferma di Serpelloni come una cacciata ufficiale dal Dpa, all’interno della maggioranza qualcuno promette filo da torcere a Matteo Renzi. Per Carlo Giovanardi, che da sottosegretario con delega alle politiche antidroga durante il governo Berlusconi ha voluto Serpelloni a capo del Dipartimento, “la partita è ancora aperta”. Per Giovanardi, infatti, la non riconferma “sarebbe un errore gravissimo da parte del governo Renzi non riconfermarlo, un errore che non sarebbe senza conseguenze”. Un sostegno a Serpelloni che arriva quindi da tutto il partito. “Come Ncd sosteniamo Serpelloni – ha detto Giovanardi -. La non conferma risulterebbe assolutamente incomprensibile. Abbiamo detto che al governo ci stiamo assieme per fare la legge elettorale, la riforma del Senato, la riforma del Titolo V, ma non è che mentre facciamo queste cose ci devono essere cambi di politica e svolte rispetto a cose su cui l’elettorato non ha dato la maggioranza”.