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Ucraina. Vincono i sì per la secessione. La UE pronta a sanzionare la Russia

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ROMA  – Come si prevedeva, al referendum per la secessione della Crimea dall’Ucraina hanno nettamente vinto i sì con oltre l’80%. È quanto ha riferito lo stesso ‘premier’ filo-russo Serghei Aksyonov:  “su 1,25 milioni di votati, oltre un milione ha votato a favore dell’annessione alla Federazione russa con un’affluenza dell’81,5%”. I dati dell’exit poll  diffusi in precedenza dall’agenzia russa Riva Novosti, davano invece al 93% i sì.

E’ probabile che a partire da aprile  gli «stipendi e le pensioni» in Crimea saranno pagati «in rubli russi» e non piu nell’ucraina grivnia. Lo ha annunciato al ‘Palramento di Sinferopoli, il ‘vice premier’ locale filo-russo Rustam Temirgaliev. È quanto riferisce l’agenzia russa Ria Novosti citando la stampa locale.  Tuttavia, rimane tesa la situazione sotto il profilo diplomatico. La UE continua a ribadire  che il referendum per l’annessione della Crimea alla Russia è illegittimo e contrario alla costituzione ucraina.

Motivo per cui domani  a Bruxelles si riunirà il Consiglio affari esteri. “Il referendum sulla secessione della Crimea dall’Ucraina è  illegale, non riconosceremo i risultati e  domani decideremo sanzioni contro la Russia”. È quanto affermano il presidente della Commissione europea Manuel Barroso e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy in una dichiarazione congiunta.

Nella stessa dichiarazione, i due presidenti chiedono a Mosca di ritirare le sue truppe dalla Crimea e di cercare una soluzione diplomatica al conflitto che si basi sulla «integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina».

Nel frattempo Vladimir Putin  nel corso di una telefonata  ha ribadito a Barack Obama, che il referendum sull’annessione della Crimea alla Russia, approvato da una nettissima maggioranza, rispetta perfettamente il diritto internazionale. Lo riferisce il Cremlino aggiungendo che Putin ha espresso l’auspico che la missione degli osservatori OSce sia schierata in tutta l’Ucraina, non solo in Crimea. I due leader hanno concordato che nonostante le fivergenze c’è la necessita di trovare insieme, Russia ed Usa, una soluzione per stabilizzare la situazione in Ucraina. Il presidente russo, prosegue il Cremlino, è tornato a criticare aspramente le autorità di Kiev perchè non sono riusciti a proteggere i loro cittadini russofoni, la causa per cui Mosca ha formalmente annunciato l’intervento in Crimea.

Putin, che ha preso l’iniziativa di chiamare Obama dopo l’esito plebiscitario del voto, ha ribadito che il referendum «ha completamente rispettato le norme del diritto internazionale», e, secondo il Cremlino, ha ricordato al presidente americano il precedente del voto in Kosovo nel 2008, la cui indipendenza dalla Serbia (alleata di Mosca) venne sostenuta strenuamente in prima linea da Washington. Il presidente russo ha anche detto a Obama che qualsiasi missione dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce, proposta dal cancelliere tedesco Angela Merkel per prima) dovrà coprire «tutte le regioni ucraine», e non solo la Crimea, per accertare eventuali violazioni dei diritti della popolazione russofona, che va protetta. I due leader hanno anche concordato che «nonostante le divergenze è necessario cercare insieme un modo per stabilizzare la situazione in Ucraina».

Da dazebao.it


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