Leggere la crisi globale e il fenomeno mafioso uscendo dai confini geografici e mentali dello stereotipo che vuole l’Italia come luogo esclusivo della criminalità organizzata. Usare l’inchiesta
Questo è Stop Blanqueo (che in spagnolo significa “stop al riciclaggio di denaro sporco”), progetto promosso dalla Sezione Inchieste dell’Associazione Ilaria Alpi, dalla Provincia di Rimini, dal Comune di Bellaria, da Unioncamere Emilia Romagna con il supporto dell’Unione Europea.
Mercoledi 26 marzo “Stop Blanqueo” è arrivato al Festival Internazionale del Grand Reportage d’Attualità (FIGRA) in Francia per informare il pubblico d’Oltralpe sui rischi dell’infiltrazione attraverso il riciclaggio con il dibattito “Mafia e Crisi in Europa” con la la partecipazione di Giovanella Scaminaci, Sostituto Procuratore aggiunto a Catania, Fabrizio Calvi, scrittore e giornalista investigativo specializzato sugli affari della criminalità organizzata e i servizi segreti (autore dell’ultima intervista a Paolo Borsellino), Michela Monte, giornalista, ideatrice del progetto Stop Blanqueo e responsabile della Sezione inchieste dell’Associazione Ilaria Alpi, Maurizio Torrealta, giornalista, tra i primi a parlare di un patto tra Mafia e Stato italiano, scrittore e direttore della Scuola di Giornalismo internazionale della Fondazione Basso.
La Sezione inchieste dell’Associazione Ilaria Alpi organizza questo evento in partenariato con il Figra con il comune obiettivo di rilanciare il valore sociale del giornalismo indipendente come strumento d’informazione nell’ottica del servizio pubblico. Il “Festival del Grande Reportage d’attualità e del Documentario sociale” è in Francia la vetrina del miglior giornalismo contemporanee e non si limita a proporre al pubblico sul “grande schermo” i prodotti più validi a livello nazionale e europeo. Il FIGRA si impegna a valorizzare il giornalismo di maggiore impatto sulla realtà che ci circonda. Nell’ambito della premiazione finale del Festival è stata inoltre dedicata una menzione speciale ad Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, per il ventennale che ne ricorda l’ omicidio il 20 marzo 1994.
L’incontro “Mafia e Crisi in Europa” si è aperta con due servizi realizzati nell’ambito dell’attività europea sviluppata dalla sezione inchieste dell’Associazione Ilaria Alpi: raccontano “il tragico risveglio” dell’opinione pubblica italiana quando, due anni fa, ha scoperto che la mafia prospera anche al Nord e colonizza silenziosamente il territorio complice il silenzio della politica.
La prima inchiesta, dal titolo “416bis”, intende informare il pubblico sulla necessità di chiamare la mafia per nome anche in Europa, di introdurre l’articolo del codice penale italiano che prevede il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso e rappresenta la base di partenza per una legislazione unitaria europea di contrasto al crimine mafioso. Il secondo, “Anticorpi”, racconta di come la speculazione edilizia alimentata dal riciclaggio di denaro sporco abbia travolto e sconvolto la fisionomia di una città come Reggio Emilia, dove si rileva la presenza radicata della ‘ndrangheta calabrese.
Sono due casi utili a far capire che ignorare il fenomeno – in Italia come nei singoli Paesi membri in Europa – rappresenti un errore che compromette il sistema economico e dunque la democrazia: “abbiamo prove e segni visibili di questa presenza in almeno 8 Paesi, tra cui Germania, Olanda e Francia, ma quello che è più da temere – secondo Rob Wainwright, direttore di Europol – è il lato oscuro e sommerso di infiltrazioni, soprattutto nei settori dell’economia legale, che alla lunga rischiano di arrecare danni gravissimi alle nostre stesse strutture portanti”. “Gli interessi delle mafie non hanno confini ed è con questa consapevolezza che abbiamo scelto di usare l’inchiesta video giornalistica per indagare e far conoscere ai cittadini europei il fenomeno del riciclaggio, il ruolo del sistema bancario nell’immissione di capitali illeciti nell’economia, l’infiltrazione nell’economia turistica europea, evidenziando i rischi e i possibili danni, non solo finanziari per gli interessi dell’Unione Europea”- dichiarano i promotori del progetto “Stop Blanqueo”.
A settembre, dal 4 al 7, l’esperienza di “Stop Blanqueo” sarà raccontata al Premio Ilaria Alpi.
Per info: www.stopblanqueo.eu email: stopblanqueo@ilariaalpi.it
ALTRE INFORMAZIONI UTILI
- La sezione Inchieste dell’associazione Ilaria Alpi è stata creata da Michela Monte giornalista e responsabile dei progetti per l’inchiesta indipendente, Rita del Prete, giornalista e consulente per l’inchiesta, Sara Paci responsabile per la progettazione europea. www.ilarialpi.it
- “Stop Blanqueo” è il terzo progetto di comunicazione internazionale basato sul giornalismo indipendente prodotto dalla sezione inchieste dell’Associazione, premiata nel 2009 con una menzione speciale del bando “Europa per i cittadini” per l’impatto europeo dei contenuti prodotti.