I servizi sociali di Cagliari hanno ridotto i sussidi alle famiglie meno abbienti. Da qui le proteste delle interessate che non sono però state prese in considerazione dai palazzi. Una decina di madri di famiglia è dunque passata alle “vie brevi” entrando nei supermercati, riempiendo i suoi carrelli e uscendo senza passare dalle casse in quanto che i soldi per dar da mangiare alle loro famiglie non li avevano. E’ partita la denuncia per furto aggravato: si chiama atto dovuto e non fa a pari con l’altrettanto atto dovuto di sfamare figli e mariti ché il primo è sempre a debito mentre il secondo può stare a credito. Il reato è pesante, perciò prima o dopo quella decina di donne andrà a processo. Non è stato pubblicato il contenuto dei carrelli. Avranno rubato filetti di carne da 30 euro il chilo, primizie a 5, vini pregiati a 10 il litro, oppure bolliti e spezzatini, pasta, formaggi (ché le verdure si possono trovare in ogni caso gratis nei rifiuti di fine mercato)? Sarà materia “concettuale” per i loro difensori, presumibilmente d’ufficio che, è bene ricordare, nulla hanno a che fare con i difensori parlamentari che paghiamo noi lo stesso, ma solo per metterli a disposizione dei delinquenti capi di governo.