“… E insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla; … con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte.“ – Ippocrate
8 Aprile 2014. È il giorno dei se e dei ma: “ E se, e se e se …” . È il giorno in cui si svolgerà nelle università pubbliche il test di ammissione per l’accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia e, come ogni anno, sono già pronti i primi ricorsi e le prime manifestazioni. Il 7 marzo 2014 è la giornata nazionale di mobilitazione contro il numero chiuso, un metodo di selezione discriminatorio e inutile che mina la libertà di scegliere il proprio futuro. In questi anni si è visto di tutto: l’epoca delle graduatorie locali affollate da nomi di raccomandati, i quaranta quesiti di logica e cultura generale, gli ammessi con un punteggio inferiore a 0.50/80, le graduatorie nazionali, l’unione dei test di Medicina e Odontoiatria, poi l’introduzione della soglia minima dei venti punti, il bonus maturità (sospeso poi il giorno del test di ammissione nel 2013), per concludere con la riduzione del 20% dei posti disponibili come stabilito dal Decreto Ministeriale n. 85. del 5 Febbraio 2014. Il tanto discusso bonus maturità è più “vergognoso” del numero chiuso stesso. Non perché premiare chi ha avuto risultati migliori sia uno sbaglio, ma la sua soggettività è preoccupante. Il metodo di giudizio varia non solo tra scuole pubbliche e private, tra licei e istituti professionali, ma perfino tra classi di una stessa scuola. “Una selezione necessaria” – hanno dichiarato più volte. In realtà questa selezione alimenta la “ fuga dei cervelli”: un esodo continuo nonostante si è stimato che in Italia verranno a mancare circa ventidue mila medici nel 2018. Il desiderio di apprendere sembra essere diventato una colpa, subordinato a un sistema che ha poca considerazione delle passioni degli studenti e delle personali inclinazioni. Nessuno chiede perché hai scelto di fare il medico? Preferiscono chiedere di “un ispettore di polizia che sta conducendo un’indagine su un caso di omicidio e di trovare il sospettato”; oppure pretendono che tu sia già in grado di conoscere che “patologia infartuale è una necrosi ischemica localizzata”. Quesiti non idonei che non prevedono le capacità di uno studente di poter o non poter essere un buon medico. La selezione è naturale; bisogna concedere a tutti la possibilità di scegliere il proprio percorso di studi, di dimostrare negli anni la propria scelta e di potersi realizzare professionalmente seguendo le proprie aspirazioni.