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Ineleggibilità, cambiamo la legge

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Questa settimana la Camera dei deputati dovrebbe, il condizionale é d’obbligo, approvare il cosiddetto “Italicum”, la nuova legge elettorale frutto della intesa tra Renzi e Berlusconi. Si manifesterà così la “seconda maggioranza”, essendo la prima quella che sostiene il governo, grazie ad Alfano e soci. Sull’Italicum, anche su MicroMega, Rodotà e Zagrebelsky hanno scritto cose che condividiamo integralmente, sia sul premio di maggioranza, sia sulle soglie, sia sulla impossibilità per l’elettore di scegliere il proprio rappresentante.

Tra le tante criticità ci permettiamo di segnalare anche quella relativa ai casi di ineleggibilità e alle modalità dei controlli relativi. La legge del 1957 é stata aggirata con una interpretazione che ha trasferito l’incompatibilità da Berlusconi a Confalonieri. Quando MicroMega raccolse migliaia di firme per chiedere l’ineleggibilità di Berlusconi, fu risposto, anche dal gruppo dirigente del Pd, che la norma era ambigua e che sarebbe stata cambiata insieme alla legge elettorale. Bene, quel momento é ora arrivato! La norma può e deve essere cambiata: il titolare, proprietario od amministratore che sia, é ineleggibile, qualunque sia il suo nome o il suo colore politico.

Il controllo dovrà essere affidato alla Corte Costituzionale o ad una apposita sezione della Cassazione, sottraendolo alla Giunta parlamentare dove i criteri di opportunità e di reciproco scambio hanno finito per prevalere sul rispetto delle norme, anche questo punto era stato condiviso dal Pd. Emendamenti in questa direzione sono già stati presentati da Sel, dai 5 stelle ortodossi e dissidenti, dal gruppo misto e sono stati condivisi, per ora solo verbalmente, da alcuni parlamentari del Pd.
Riusciranno a fare, almeno questa volta e su questo punto, una comune battaglia parlamentare? Le prime due maggioranze, quella di governo e quella con Berlusconi, hanno già trovato il modo di manifestarsi.
Non sarebbe male se la cosiddetta terza maggioranza decidesse di battere un colpo, magari proprio a partire dalla legge elettorale e dal conflitto di interessi, la vera anomalia che continua a tenere sotto ricatto il nostro ordinamento democratico.

* da Micromega


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