Un dato ”inatteso e problematico” quello dell’ultima indagine del Centro nazionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza sui minori “fuori famiglia”. Un quinto sono stranieri. 589 hanno meno di 2 anni, altri 345 meno di 5
BARI – Un dato ”inatteso e problematico” quello evidenziato dall’ultima indagine del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza sui minori “fuori famiglia”, presentata in occasione della Conferenza nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si apre oggi a Bari. I dati (31 dicembre 2010) rilevano che 1.900 bambini e ragazzi accolti hanno un decreto di adottabilità. “Un numero – sottolinea il curatore dell’indagine Valerio Belotti – non certo trascurabile anche in relazione ai numeri che caratterizzano annualmente i flussi nazionali e internazionali delle adozioni in Italia”. Sono soprattutto le regioni del Centro-Sud a registrare la maggiore presenza di bambini in affidamento o in comunità che attendonoun’adozione.
Si tratta in parte di bambini che hanno alle spalle un’adozione fallita (825 minorenni stimati) e quasi l’1% (235 casi stimati) proviene da una famiglia adottiva e ha un nuovo decreto di adottabilità. Sono le regioni del centro su ad avere un presenza più alta di questi casi.
Poco più della metà sono maschi, gli stranieri sono pari a un quinto del totale. Tra 0 e 2 anni sonoi 589 i bambini adottabili accolti e 345 hanno da 3 a 5 anni. Inoltre, il 17% dei decreti di adottabilità riguarda bambini disabili, che in questo gruppo hanno quindi un’incidenza superiore rispetto al totale della popolazione (12%). Quasi il 60 % di questi bambini è accolto in una struttura residenziale e il restante 41% è in affidamento familiare.