Questa legge elettorale è un brutto parto di un parlamento totalmente delegittimato, che, eletto in base ad una legge dichiarata incostituzionale, non rappresenta, a causa del meccanismo distorsivo stigmatizzato dalla Corte costituzionale, il popolo italiano. La legge approvata dalla camera si sforza infatti di replicare, sotto mentite spoglie, l’incostituzionale legge n.270, garantendo ai partiti beneficiari delle distorsioni della precedente legge una rendita di posizione che essi auspicano inattaccabile. Rendita che va sotto le vesti delle altissime soglie per la rappresentanza dei partiti e delle coalizioni, che servono ad assicurare più che la governabilità l’occupazione delle istituzioni da parte dei partiti più consistenti, a prezzo di togliere linfa ai più piccoli e ai movimenti di opinione, che possono solo arricchire il parlamento italiano.
Il premio di maggioranza, in particolare, ovvero la partecipazione al ballottaggio, è costruito in modo tale che la coalizione che ne è beneficiaria, formata da un grande e da piccoli partiti, finisce col divorare, come Saturno i propri figli, i partiti satelliti, che non beneficiano, in quanto verosimilmente sotto soglia, del premio e che non vedranno alcun eletto nelle loro file.
E che dire dell’esclusione del Senato da questa legge, che pretende di anticipare una riforma costituzionale ancora di là da venire, con il risultato di impedire, sino all’auspicata soppressione di esso, qualunque ipotesi di scioglimento anticipato delle camere? Ma gli italiani saranno ancora in grado di sopportare quest’ennesimo imbroglio costituzionale?
- Legge elettorale, profonde le modifiche da attuare al Senato
- Mezzo Italicum, nessuna scelta (o quasi)
- Perplessità e dubbi sulla proposta di nuova legge elettorale
- Legge elettorale: una grave ferita al principio democratico. Dieci ragioni per dire no. Articolo21 apre un dibattito tra i costituzionalisti