La discussione sull’antisionismo può portare fuori strada, perché non esiste più il sionismo così come lo si intendeva alle origini. Quello che c’è oggi in Israele – sostiene l’attore, regista teatrale e scrittore Moni Ovadia – è un ultranazionalismo declinato anche nelle forme di fanatismo religioso, che utilizza in modo strumentale l’equazione antisionista=antisemita. L’«israelizzazione della Shoah», la chiusura in una logica identitaria fondata sull’uso autolegittimante di quell’«impensabile» – gli fa eco il filosofo Marramao – ha fatto della Shoah un «instrumentum regni»: contraddizione in termini, se si pensa alla cifra anti-identitaria e universalizzante dell’Orrore di Auschwitz, cui Theodor Adorno aveva attribuito la tragica rilevanza di margine estremo del Senso della Storia e di evento-limite del concetto filosofico… Leggi tutto su confronti.net