“Quinta giornata di sciopero per i giornalisti dell’Agenzia Adnkronos e di Mak-Multimedia Adnkronos, alla quale si sono unite, in segno di solidarietà, anche le altre redazioni del Gruppo che fa capo all’editore Giuseppe Marra. La nuova astensione dal lavoro giunge a oltre un mese (era il 27 gennaio) dall’avvio, da parte dell’azienda, di una procedura di licenziamenti collettivi per 20 giornalisti e 3 poligrafici, facendo eccezionalmente ricorso a una legge impropria, la 223/91, ideata per le ristrutturazioni nel settore manifatturiero e, fatto ancora più grave, mettendo nero su bianco che l’azienda “non è in stato di crisi”, ma ‘soffrirebbe’ di un semplice calo di fatturato”. Lo scrive in una nota il cdr di Adnkronos.
“Peraltro, la procedura di licenziamento è stata avviata a meno di quattro settimane dal rinnovo della ricca convenzione con la Presidenza del Consiglio dei ministri, che annualmente immette nelle casse del Gruppo Marra svariati milioni di euro. Non è dato di sapere con esattezza a quanto ammonterebbe questo calo di fatturato e da quali voci sarebbe determinato, perché l’azienda non ha mai voluto mostrare al Comitato di Redazione i bilanci, illustrare la struttura societaria del Gruppo, i rapporti tra la controllante Gmc e le controllate e altre società riconducibili all’editore Giuseppe Marra e all’amministratore delegato Angela Antonini, consorte dello stesso Marra.
Dopo settimane di stato di agitazione, scioperi e iniziative pubbliche dei Cdr e delle redazioni, affiancati dalla Fnsi e dall’Associazione Stampa Romana, l’unica proposta, informale, fatta dall’editore, prevede un percorso che di fatto non cancella i licenziamenti e, come ha sottolineato il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini, “è in realtà un tentativo di azzerare qualsiasi diritto (pregresso, presente e futuro) dei giornalisti, sia come lavoratori che come professionisti”. In sostanza, “è un attacco frontale alla legislazione attuale e alla contrattazione (nazionale e aziendale) che mira a ridefinire i rapporti di forza, portando indietro nel tempo la lancetta delle relazioni sindacali e industriali, al punto da configurare assetti ottocenteschi, con profili persino incostituzionali”.
Il prossimo confronto sindacale, l’ultimo previsto dalla procedura, è in programma per il 13 marzo presso la sede della Fieg.
L’Assemblea dei giornalisti Adnkronos ha lanciato al nuovo Governo, e in particolare al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Luca Lotti, l’appello a rinnovare all’editore Giuseppe Marra la richiesta già avanzata nelle scorse settimane dal suo predecessore Giovanni Legnini di sospendere qualsiasi procedura di licenziamento e interventi sull’occupazione, in vista del riordino del comparto delle Agenzie di stampa. I giornalisti rinnovano l’appello alle Istituzioni e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento a mantenere alta l’attenzione sulla vertenza Adnkronos, con la solidarietà trasversale che finora hanno garantito.
Analogo appello è rivolto a tutti i Cdr e ai colleghi di tutte le testate italiane. Il precedente dell’Adnkronos rischia di scardinare definitivamente il sistema di regole e diritti dell’intera categoria dei professionisti dell’informazione in Italia.
Per questo, il Cdr dell’Adnkronos, si associa alla richiesta del segretario dell’Asr Butturini, che ha chiesto alla Fnsi di far diventare la vicenda Adnkronos e Mak-Multimedia Adnkronos “una vertenza nazionale a tutti gli effetti”.