Qui si tratta, cari Senatori, di istituire un Comitato che curi le celebrazioni per il centenario della nascita, che ricorre il 13 marzo 2015, di Alberto Burri. Non credo sia necessario dirvi chi sia Burri e che cosa rappresenti per l’arte italiana, la sua riflessione sulla materia che gli ha consentito di distaccarsi sempre di più dalla cultura figurativa. Fin dalla serie dei “gobbi” con la materia nodosa che spinge da dentro, ai “sacchi”, di iuta, poveri e rammendati, così come appare al Burri la realtà della guerra fredda, fino alle plastiche degli anni 60, all’uso del fuoco per ricostruire, nell’arte, la materia usurata della realtà e infine ai “cretti”. Ricordo quello di cemento bianco che copre i ruderi di Gibellina, ricostruendo le forme della collina antica, una sintesi – se si vuole – di natura e costruzione umana che non ha retto, quest’ultima, alla forza del terremoto.
Burri è nato il 1915 a Città di Castello, e a Città di Castello, in Umbria, avrà sede il Comitato per le celebrazioni. È tuttavia uno dei più internazionali e – credo – il più americano dei nostri artisti. Burri cominciò in Texas a misurarsi con la pittura. In quell’America in cui era finito prigioniero, lui ufficiale medico, dopo essere stato catturato dagli inglesi in Tunisia, nel 1943. Gli impulsi, le suggestioni, questa “vena” americana, hanno segnato l’intero percorso di Alberto Burri, il suo lavoro sulla tecnica, la scelta dei materiali con cui dar forma all’opera d’arte. In verità ritengo che questo centenario possa offrire anche un’occasione per promuovere quel turismo culturale, per offrire, noi Italiani, natura, storia e arte ai cittadini americani, per i quali, come notò JfK, sarebbe grande onore poter dire “cives romanus sum”. Ho visto Città di Castello, ho studiato Burri, ho trovato tanta parte delle mie radici.
Quanto alla legge che siamo chiamati a esaminare essa è, fortunatamente, molto semplice. 5 articoli, per istituire il Comitato, presieduto dal Presidente del Consiglio o da un suo delegato, e composto dal ministro dei Beni Culturali o da un delegato, dal Presidente della Fondazione Burri, da tre rappresentanti della Cultura nazionale scelti dalla Presidenza del Consiglio e da un rappresentante ciascuno per Regione dell’Umbria, provincia di Perugia, comune di Città di Castello, e da un secondo rappresentante della Fondazione Burri.
I membri del Comitato non percepiranno “alcun compenso, indennità o rimborso spese”. Il comitato proporrà un programma delle iniziative da prendere “all’Italia e all’estero” per le celebrazioni del Burri, programma che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’ultimo articolo, il 5, chiarisce in modo formale che “Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Ciò vuol dire che eventuali altre iniziative o pubblicazioni, in collaborazione con istituzioni culturali, enti pubblici locali, dovranno finanziarsi in modo autonomo.
È dunque sans état d’âme che mi sento di proporre alla Commissione Istruzione parere favorevole su questa legge.