Berlusconi. Una candidatura… farsesca!
“Correva l’anno 1972 e il manifesto, che oltre a essere un giornale era un gruppo politico, correva alle elezioni. Con la parola d’ordine semplice semplice «Vota manifesto, libera Valpreda» riempivamo le piazze e scaldavamo i cuori” (il manifesto Sardo, 11 aprile 2008). Oggi pochissimi si ricordano di quella battaglia politica solitaria che portò un gruppo politico a candidare come capolista in tre circoscrizioni un personaggio in carcerazione preventiva, imputato nientedimeno che di strage. Indubbiamente la candidatura di Valpreda fu un atto di sfida alla legalità materiale dell’epoca e di sfiducia verso il sistema
Leggi elettorali e salvezza del Paese
La pietra tombale sul giornalismo freelance (e altre segnalazioni)
In ricordo di Ilaria e Miran
Con la crisi in Crimea aumenta la repressione di Putin contro la libera stampa
Risiko
Direttivo Articolo21 – Venerdì 21 marzo ore 12:30, Sala Poli, via Poli, 13 – Roma
Carlo Giuffré, memorabile Schindler
“Dove va la Russia di Putin?” Due eventi tra Milano e Roma, 19-20 marzo
“Raccontare l’Italia che cambia con le migrazioni”, 17 marzo, ore 16.30 Camera dei Deputati
Agendina digitale
La vittoria degli slogan nel vuoto della politica
Allarme dell’Anac per salvare Cinecittà
Diffamazione: Siddi (Fnsi), no Carcere da Cassazione monito urgente a Parlamento
Siria, tre anni di orrore senza fine
Nei giorni scorsi David Crane, ex procuratore internazionale dell’ONU, in un suo discorso aveva paragonato la Siria ad Auschwitz. Qualche giorno fa Tytty Cherasien, che in questo periodo si trova in Siria, in un suo post aveva descritto le terribili condizioni del campo profughi palestinese Yarmouk situato nei pressi di Damasco. Le parole di Tytty raccontano una situazione simile a quella descritta nell’incipit di Se questo è un uomo di Primo Levi. In quel campo già in Febbraio un centinaio di persone erano morte…
Pensioni: Cgil, va male l’ adesione ai fondi. Incide la crisi. “Mancati versamenti perché aziende non versano contribuzione dovuta”
Aggressione Orofino: Molinari e Barbanti (M5S), “Il Governo accenda i riflettori sulla Calabria”
“Indignazione e preoccupazione”. Il comunicato del Cdr del Quotidiano della Calabria
Non lasciamo soli Paolo Orofino e i tanti giornalisti intimiditi
L’aggressione subita dal giornalista Paolo Orofino è l’ennesima prova di come sia difficile in determinate zone fare il proprio mestiere, con professionalità e scrupolo, nei confronti di chi ha il diritto ad essere informato…