Il convegno che si terrà venerdì 28 febbraio presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha un sapore particolare. Sin dal suo titolo, “Inte(g)razioni radiofoniche”, l’intento è quello di indicare il rapporto tra il lavoro della comunicazione e l’attività quotidiana di UndeRadio, emittente-web che Save the Children Italia, in collaborazione con la Onlus MediaAid, da tre anni indica tra i suoi progetti di maggior efficacia nel novero di quelli che si occupano di temi quali la partecipazione e le non discriminazioni, con particolare riferimento al mondo dei minori.
UndeRadio nasce infatti dall’idea di poter dare una voce, uno strumento di incontro e dialogo a circa 2.500 studenti, di cui un migliaio di origine straniera, su temi quali per l’appunto l’integrazione e l’interazione, il pluriculturalismo e il rispetto delle diversità, la formazione e l’informazione per le nuove generazioni, il diritto di cittadinanza e la possibilità di una “normale” convivenza tra studentesse e studenti di varie provenienze.
Per questo l’incontro nei locali della FNSI (organizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione) assume oggi caratteristiche particolari e rilevanti per comprendere la realtà e il futuro più prossimo del nostro Paese. Gli ospiti che interverranno tra giornalisti, rappresentanti del dicastero dell’istruzione e altri esperti di settore, si confronteranno infatti direttamente con i ragazzi provenienti dalle tre città che ospitano le 36 scuole partecipanti al progetto, Torino, Roma e Napoli: tre città che indicano l’intenzione di coinvolgere l’intera penisola sugli argomenti affrontati nel palinsesto quotidiano di Underadio attraverso trasmissioni e rubriche realizzate direttamente dagli studenti. Il risultato è una mescolanza unica di voci e suoni, idee e proposte, sinergie ed energie fuori dal comune.
Provare per credere sul sito: http://underadio.savethechildren.it/
Sarà dunque interessante ascoltare non solo i commenti degli addetti ai lavori, ma gli interventi e le pillole sonore dei protagonisti, che racconteranno il loro desiderio di farsi ascoltare, di approfondire argomenti e contenuti che li riguardano direttamente, di mettersi alla prova attraverso uno strumento di comunicazione che consente loro di migliorare anche nell’esposizione, più in generale nell’utilizzo del linguaggio, dei linguaggi. La formazione e l’informazione, in questo inizio di secolo, sono divenute due componenti in alcune circostanze quasi inscindibili, sulle quali il mondo degli adulti non può permettersi di commettere errori di trasmissione (per l’appunto) rispetto alla crescita di nuovi italiani, italiani che non avranno più bisogno di interrogarsi troppo su origini e provenienze (ameno non nei termini di una differenza da rimarcare) o sul colore della pelle del loro compagno di banco, o ancora sul concetto di diversità, se non inteso nel senso di una ricchezza da condividere. Ma se non si pone attenzione alla costruzione di una formazione generazionale adeguata ai tempi, e non solo legata alle nuove tecnologie ma legando ad esse le nuove sfide da condividere; e se si confonde l’informazione con la ricerca della notizia a tutti costi, del mettersi in evidenza ai più senza guardare né badare agli altri, il mondo degli adulti continuerà a perseverare in quegli errori che ci hanno portato a contemplare scenari in molte circostanze a dir poco sconfortanti.
Le studentesse e gli studenti di UndeRadio, le loro voci e il loro entusiasmo, ci ricordano che esistono molte alternative da conoscere, e da percorrere insieme.