Peccato. Un confronto sul programma tra Renzi e Grillo avrebbe potuto essere molto utile per far emergere contraddizioni sui provvedimenti del futuro governo, ma soprattutto sulle riforme istituzionali che vuol realizzare.
E invece, come la solito, lo streaming si è trasformati in strilling.
Lo scontro di ieri, però, una cosa l’ha chiarita: Grillo non intende migliorare il sistema politico, ma solo distruggerlo.
Non intende dialogare nella democrazia (“Io non sono democratico”), ma solo imporre il suo disprezzo autoritario.
Grillo – come ogni dittatore – usa la prepotenza per accelerare la decadenza.
Un altro che giudica le istituzioni inutili e le procedure democratiche una perdita di tempo (“Non ho tempo per te”). Un altro, che vuole edificare solo sulle macerie del vecchio e del contaminato. Per erigere il nuovo e il puro.
La fatica è cambiare restando nella democrazia. Le scorciatoie di chi si dichiara non democratico non ci interessano.
Noi siamo democratici.
E difenderemo la democrazia dalla vecchia politica che ci ha umiliato, come dalla nuova che ci allarma.
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