Servizio Pubblico ha portato in sala un uomo dal viso coperto che ha raccontato… Tra l’oltre 8% di share (!) senz’altro troviamo chi liquida in “tutto falso”, chi si domanda “cui prodest?” e chi non liquida e non si pone domande perché è stordito da un fortissimo pugno (e basta) nello stomaco e qui si ferma. Se poi, pochi minuti dopo la trasmissione, quell’uomo viene fermato e tradotto in questura (e poi?) perché sul suo capo penderebbe una denuncia per reato perpetrato nel novembre scorso, quelli “del pugno nello stomaco” annichiliscono piegandosi in due ancor di più.
Molto probabilmente “quelli del pugno nello stomaco” sono già gli stessi che hanno ricevuto precedenti gragnole a fronte della denuncia del segretario Coisp, sindacato indipendente di Polizia (in sito con tanto di punto esclamativo finale), contro Ilaria Cucchi -secondo alcune fonti sembrerebbe anche contro altri parenti di morti per arresto da detenzione più che da arresto cardiaco fine a se stesso- per avere offeso l’onore della Polizia di Stato e di tutti i poliziotti. Le due “cose” non sono equiparabili a livello procedurale giuridico, tuttavia hanno in comune quel “pugno nello stomaco” inferto dal Dubbio.
Ebbene chi, nel rispetto del sacro servizio pubblico, se non i protagonisti principali diretti e indiretti delle entrambe cose, potrebbe almeno tentare di risolverlo? Ma allora perché invece preferiscono colpire più duramente il Dubbio aggiungendovi qualche “servizietto”?