Inchiesta. Tra Torino e Roma sette persone uccise in una settimana da una droga che si credeva passata di moda e che sta invece vivendo un nuovo boom. La cocaina spesso fa da traino, i ragazzi passano dallo sniffo all’endovenosa: l’ago non fa più paura
TORINO – Il primo lo hanno trovato a Beinasco, periferia sud di Torino. Rannicchiato sui sedili dell’auto, con il viso ceruleo e la siringa ancora infilata nel braccio: aveva 40 anni, e in quella macchina ormai mangiava, dormiva, viveva. Appena 24 ore dopo, il secondo lo ha scoperto la compagna, a Moncalieri, stessa area della cintura torinese: rientrando in casa se lo è trovato disteso all’ingresso, bava alla bocca, con la siringa a qualche centimetro dal corpo. Nelle stesse ore se n’è andato anche un terzo, un trentenne di Mirafiori; ancora una volta Torino sud, ancora una volta siringa nel braccio: un geroglifico che per tossicodipendenti, spacciatori e agenti di polizia significa “overdose fulminante”, “roba velenosa”, “pericolo”… Leggi tutto su redattoresociale.it