La poesia e l’ingenuità di un bambino superano qualunque prigione e mostrano sempre a tutti l’assurdità dei regimi e di chi cerca di imporre il proprio pensiero con la forza.
Nel microcosmo di una prigione di Istanbul, durante il terzo colpo di stato del 1980, si incontrano un bimbo di 4 anni, Baris, ed una giovane prigioniera politica, Inci.
Inci lascia poi la prigione, da cui continuerà a scriverle Baris, che cerca con le sue lettere di superare le sbarre e di presentare l’assurdo di un universo di carcerate per crimini di opinione.
Fulminanti sono le domande che Baris rivolge alla sua amica nelle lettere, sprazzi di verità in un mondo costruito sottosopra, dove si va in galera per aver scritto belle poesie o per aver pensato troppo. Verità semplici che interrogano tutti, come quando Baris scrive: “Ho chiesto a Zeynep ‘perché voi mangiate tutti insieme alla stessa tavola?’. ‘Noi amiamo condividere tutto quello che abbiamo con altre persone’ mi ha risposto. Proprio come mi dicevi tu. Inci, secondo te è brutto condividere? Sevin dice che vi trovate qui perché amate condividere. E a chiudervi qui sono stati coloro che non amano condividere. Il signore dalle molte chiavi si era arrabbiato per la parola ‘condividere’ che avevi scritto nella tua lettera. È stato lui a chiudervi qui dentro?”.
Mostrando quanto sono assurdi i carcerieri forzuti che hanno paura poi di un libro o di una cosa esile come un aquilone che da fuori del carcere appare all’orizzonte a risvegliare il desiderio di libertà delle detenute, questo romanzo autobiografico di Feride Çiçekoğlu, che fu rinchiusa in carcere dal 1980 al 1984 come prigioniera politica, sprigiona una forte convinzione nella capacità delle persone di portare avanti le proprie idee anche nelle situazioni più avverse, libere come uccellini e aquiloni. È un libro che fa riflettere noi cittadini occidentali, troppo avvezzi alla libertà per ricordarci di esercitarla. Noi che facciamo con gli aquiloni? Di certo non gli spariamo, forse però dobbiamo reimparare a vederli…
Feride Çiçekoğlu Non sparate agli aquiloni, Scritturapura riserva, 12,50 euro.