Le parole hanno un valore, un significato , se non comprendiamo quello che leggiamo, ciò che diciamo, trasformiamo la realtà…in finzione.
Prendiamo il concetto “provvedimenti gestionali” traduciamolo nel più comprensibile “passaggio di livello” o “promozione”. Perché una cosa cosi lieta è ammantata da un linguaggio incomprensibile? Forse perché ad oggi non sappiamo quanti dirigenti sono stati promossi ? E che dire dei funzionari ? Neanche di questi prescelti abbiamo una quantità certa. Davanti a tanti colleghi felici, ce ne dovrebbero essere di sorrisi! Essere promossi è una lieta novella per chi la riceve, per chi la elargisce un segnale tangibile di efficienza aziendale, un riconoscimento del buon lavoro, qualcosa che sia da esempio per tutti, una persona da ammirare e seguire. Quindi, perché non dirlo ? A marzo passa il treno del primo livello, dedicato a chi da almeno 5 anni attende un riconoscimento, un ruolo di responsabilità, definito dalla figura mitologica del “facente funzione”.
Ci risiamo, un altro nome astruso. Un sotto impiegato diciamo, forse meglio descritto come uno sfruttato di lusso in perenne attesa del suo turno. Eppure, quanti colleghi sono in attesa? Quanti ogni anno passano di livello in livello e come Tarzan arrivano alla loro capanna dorata, alla dirigenza o ancor più su?
Vento in poppa, calcio dietro, ed ancora, termini che nascondono il vero significato: raccomandato.
Già, i “suggeriti” dal politco, dall’azienda, dall’OPUS DEI, dal sindacato e che, ora si sussurra, si materializzeranno anche sotto forma di tre nuovi dirigenti, come i magi. Qualcuno invece, dicendosi ben informato, preannuncia una vera e propria squadra di calcio con 11 nuovi dirigenti. Non bastano i 622 attuali che costano all’azienda 463 milioni di euro (fonte: Corte dei Conti 2012), senza contare le possibili nuove infornate per cambi di potere.
Questa consuetudine non viene scardinata neanche dalla spending review, si fanno altri dirigenti in piena crisi e neanche si pensa minimamente di affrontare il rinnovo del contattO: “NON CI SONO I SOLDI”…ci dicono.
Si ritorna alle promozioni a cui si aggiungono le assunzioni vere o presunte, ma che in ogni modo evidenziano un opacità e forse un senso di malcelata vergogna per quanto sta accadendo, quasi a suggerire…non dirlo a nessuno, meglio tenere la bocca chiusa. Di norma chi va a ricoprire un ruolo più importate è oggetto di mail da parte del personale, a tutto il suo settore o forse parte di una generale dove vengono messi in fila ordinata per direzione, posizione e nome. Non è mai arrivata questa mail, tantomeno un comunicato in bacheca. Neanche quello, per pace della TRASPARENZA che nella nostra azienda fa a cazzotti con la SIGNORA PRIVACY che blinda 1,7 miliardi di euro nel porto delle nebbie aziendali.
Abbiamo richiesto un’organigramma dettagliato…ci hanno riso in faccia! Figuriamoci la pubblicazione dei provvedimenti gestionali sulla intranet aziendale o gli stipendi dei dipendenti pubblicati sul sito della RAI.
C’è poco da fare i rivoluzionari, la Corte dei Conti ci ruba il mestiere. Critiche per gestione opaca ed una efficienza tutta da discutere, in un papiello di oltre 300 pagine, dove da diversi anni viene indicata la strada per il risanamento ma, che per ordine del “TUTTO BENE MADAMA LA MARCHESA”, nessuno si prende la briga di percorrere. Tutto giusto e sbagliato allo stesso tempo, in un intreccio infernale, tra inefficienze e critiche che ci piovono da ogni dove. Finché siamo alle parole ci possiamo preoccupare, ma se passeranno ai fatti, con un commissariamento o il mancato rinnovo del contratto, ci rimarrà solo la disperazione e il rimpianto, di non aver fatto abbastanza.