La vertenza interessa 14 ex dipendenti, giornalisti e tecnici, dell’emittente televisiva del capoluogo abruzzese. Iacopino: una situazione vergognosa in tutta Italia.
È una vera e propria truffa quella che si è consumata a L’Aquila: alcuni giornalisti locali hanno denunciato di essere stati pagati con fondi del Servizio civile nazionale. “Se esistono le condizioni, in caso di rinvio a giudizio, l’Ordine si costituirà parte civile. Lo sappia chi di dovere, che sia chiaro a questi che si fingono in ogni modo editori, perche’ chiunque oltraggia un giornalista non oltraggia solo un lavoratore, ma viola il bisogno di ogni cittadino di essere correttamente informato”. Lo ha detto stamattina a L’Aquila il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, affiancato da quello regionale Stefano Pallotta, a proposito della vertenza che interessa 14 ex dipendenti, giornalisti e tecnici, dell’emittente aquilana LaQtv.
I dipendenti vogliono mantenere l’anonimato, ma sono pronti a testimoniare in Procura se necessario. Il direttore dell’emittente, Luca Bergamotto, si è sempre difeso dicendo che i giovani selezionati tramite il Servzio Civile svolgevano formazione e che la tv non ha mai visto “un soldo” dei fondi pubblici.
“Sono venuto a conoscenza della situazione di LaQtv quando una ex lavoratrice che voleva iscriversi all’Ordine difettava della documentazione necessaria. Chiesi al direttore la documentazione ma lui me la nego’ nonostante la mia minaccia di deferimento al consiglio di disciplina” ha raccontato Pallotta, annunciando che sta esercitando per la prima volta in Abruzzo il potere sostitutivo per consentire l’iscrizione ai Pubblicisti, difronte al rifiuto di certificare il periodo lavorativo. Intanto la commissione disciplinare dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo sta esaminando la posizione del direttore responsabile dell’emittente. Si tratta, più in generale, di 14 ex lavoratori – tra personale giornalistico e tecnico – “sottopagati, non pagati, senza contratto, in nero, con contratti capestro o retribuiti dal Servizio civile nazionale pur lavorando in una televisione commerciale”.
“Una situazione del tutto patologica e cronica” hanno detto gli ex dipendenti in conferenza stampa. “Non è la prima volta che mi trovo a parlare di lavoro sommerso e di schiavitù in questa professione, ma nel mio ruolo è facile fare queste denunce. Apprezzo il coraggio di questi ragazzi e la segnalazione del presidente Pallotta che ha voluto questa conferenza nella sede dell’Ordine”, ha poi aggiunto Iacopino, invitando più volte la Procura della Repubblica a interessarsi del caso.
Il presidente nazionale ha sottolineato che ci si trova di fronte ad una nuova forma di precariato, una pratica che prevede l’utilizzo dei fondi destinati al Servizio civile nazionale per il pagamento di alcuni dipendenti. Dunque, tenere una redazione a costo zero. “Siamo ben oltre le denunce arrivate finora riguardanti lavori a 3 euro netti a pezzo”, conclude Iacopino.
Presente alla conferenza stampa anche Giuliana Vespa segretaria provinciale dell’Ugl, sindacato che sta seguendo le vertenze di una parte di ex dipendenti. “Abbiamo provato un contatto bonario con Partecipazioni L’Aquila Srl, società editrice di LaQtv, ma contrariamente ai principi della buona educazione, non abbiamo ricevuto risposte per mesi. Unico contatto, non risolutivo, è avvenuto nei giorni scorsi, guarda caso alla vigilia della conferenza stampa”.