Una scommessa destinata a lasciare il segno. Succede in Sardegna ma è un modello per l’Italia. La scrittrice Michela Murgia, outsider della politica, si candida a governatore della Regione con un progetto di democrazia partecipata che parte dal basso. Analisi, proposte, soluzioni costruite insieme alle persone e per le persone. Un modello di sviluppo che rinuncia all’economia delle grandi opere per privilegiare microprogetti e la ricostruzione di tutte le filiere produttive. Non importa se si parla di libri e cultura, piante officinali e agricoltura, sanità, industria, artigianato. Si parte sempre dalla valorizzazione dell’esistente, dalle peculiarità del territorio, dalle esigenze e dalle proposte della popolazione che abita quei territori. Un consenso che continua a crescere e che fa tremare i partiti istituzionali. I giornali non ne parlano ma l’avventura di Michela Murgia raccontata in queste pagine dimostra come la politica possa liberarsi dalla palude in cui è imprigionata da decenni. Finalmente mettendo al primo posto i cittadini e non gli interessi.
Carlo Porcedda, giornalista freelance. Dopo dodici anni da cronista politico all’Ansa di Milano, dal 2001 sceglie la libera professione firmando articoli, reportage, video- inchieste e documentari per «D Repubblica delle Donne», «Quark», «El Mundo», «il venerdi di Repubblica», «l’Espresso», «il Fatto Quotidiano», Discovery Channel International. Tra i suoi recenti lavori il libro-inchiesta Lo sa il vento. Il male invisibile della Sardegna (con Maddalena brunetti, Edizioni Ambiente 2011) dedicato alle emergenze ambientali dell’isola, e Il Cavaliere nero (con Paolo Biondani, Chiarelettere 2013).