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Hotel 6 Stelle, il tirocinio va in tv. Ragazzi down al lavoro fino a marzo

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I sei ragazzi con sindrome di Down protagonisti della docu-fiction su Rai3 stanno ancora svolgendo il loro stage formativo al Melià Roma Aurelia Antica: i 4 mesi finiranno a marzo, ma non saranno assunti. Ecco il racconto della prima puntata

ROMA – Le riprese sono terminate, ma il loro tirocinio formativo continua ancora e si concluderà solo nel mese di marzo, quando le loro facce saranno ormai conosciute anche al pubblico di Rai3. Per i sei ragazzi con sindrome di Down protagonisti di “Hotel 6 Stelle”, la docu-fiction che il terzo canale della Rai manderà in onda a partire da lunedì 17 febbraio, lo stage di lavoro prosegue senza sosta, con la sola straordinaria eccezione della giornata di oggi, nella quale Nicolas, Martina, Benedetta, Livia, Emanuele ed Edoardo partecipano alla conferenza stampa di presentazione del programma.

L’hotel dove si svolge il tirocinio è il Melià Roma Aurelia Antica, uno degli alberghi della grande catena alberghiera diffusa soprattutto in Spagna, nei Caraibi e in America Latina. Più di 350 alberghi in 30 paesi, cinque in Italia, due a Roma. A fare da set ad “Hotel 6 Stelle” è quello di via degli Aldobrandeschi, area verde sulla via Aurelia in prossimità del Grande Raccordo Anulare, non distante dall’aeroporto di Fiumicino. La struttura ha 270 camere, una palestra attrezzata con terrazza e una piscina all’aperto, numerosi spazi ristorativi con bar e ristoranti, un centro congressi con 16 sale riunioni.

I sei ragazzi al Melià stanno conducendo uno stage formativo di 4 mesi, con una retribuzione mensile di 400 euro: le prime sei settimane sono state filmate dalle telecamere. Al termine non saranno assunti, almeno per ora: l’hotel, infatti, al momento non ha posti vacanti ma la direzione dell’hotel si è detta disponibile a promuovere le candidature dei giovani presso altre strutture.”Lo stage è il bacino a cui attingiamo per le assunzioni, ma dobbiamo anche valutare le opportunità che si creano – spiega Palmiro Noschese, direttore del Melià -. Nell’immediato possibilità non ci sono, ma il sogno è di assumerne qualcuno. Quello che vorrei riuscire a fare, però, è portare il messaggio a tutti i miei colleghi, perché l’unione fa la forza: non risolviamo di certo noi con l’assunzione di un ragazzo il problema che riguarda 38mila disabili in Italia. Ma insieme possiamo fare di più”. L’albergo ha  preso l’impegno di presentare il profilo dei ragazzi, con relative mansioni, all’interno della rete alberghiera. Inoltre nei titoli di coda della trasmissione, ci sarà un invito esplito alle aziende che vogliono assumere persone con sindrome di Down, a contattare l’Aipd.

Il programma andrà in onda in sei puntate, ogni lunedì sera in seconda serata su Rai3: la prima puntata è prevista per lunedì prossimo, 17 febbraio, alle 23,10. Prodotta da Rai3 e Magnolia in collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Down (Aipd) e con il patrocinio del Segretariato Sociale Rai, è ispirato al format di una trasmissione svedese, “Service with a smile”, ed è stato adattato per l’Italia da Claudio Canepari. “Per la prima volta in Italia – sottolinea la Rai – la televisione affronta il tema della disabilità con l’obiettivo di mostrare un’autentica possibilità d’integrazione lavorativa”.

 

Sul sito della trasmissione è già disponibile la trama della prima puntata: “I sei ragazzi – vi si legge – arrivano per la prima volta in albergo accompagnati dai loro educatori. Dopo un saluto di benvenuto e dopo aver assegnato loro i ruoli e le divise da lavoro, ognuno viene accompagnato nel rispettivo reparto dove conoscerà il tutor che lo seguirà per tutta la durata dello stage. Nicolas è addetto al ricevimento, il suo sogno, e già si sente il direttore; Edoardo è manutentore, una mansione a lui sconosciuta; Livia è cameriera alla ristorazione e ha tanta voglia di imparare; Benedetta è cameriera breakfast e si troverà già di fronte alle prime difficoltà; Martina è cameriera ai piani e farà da subito i conti con la sua pigrizia; Emanuele è nel suo regno: la cucina. Il percorso sarà lungo e le difficoltà saranno tante”. E poi la conclusione: “Ce la faranno i ragazzi ad inserirsi nel mondo del lavoro alberghiero?”. (ska)

Da redattoresociale.it


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