“Con Marcello Zeri scompare un giornalista porta bandiera della ricostruzione della stampa quotidiana quale strumento di informazione diffusa e di nuova convivenza civile dopo gli anni del regime. Morto ieri a meno di tre mesi dal suo novantesimo anno, dopo quasi settanta anni di professione, Marcello Zeri fu tra i protagonisti della fondazione de “Il Tempo”. Il suo esordio professionale coincide, infatti, con il primo numero de “Il Tempo” di Renato Angiolillo, il 6 giugno del 1944. Da lì un’apprezzata carriera, tutta nel quotidiano romano di Palazzo Wedekind, fino al ruolo di caporedattore centrale (all’epoca della direzione di Gianni Letta), strettamente connessa con l’esperienza negli organi associativi della categoria. Colonna dell’Associazione della Stampa Romana, ne ha guidato la componente interna che aveva la stessa denominazione portandola negli organismi associativi di tutta la categoria: Fnsi, Casagit e Inpgi. A lungo maggioranza a Roma e spesso minoranza a livello nazionale, ha vissuto con compostezza e partecipazione queste esperienze trovando il modo di sviluppare rapporti e dialogo con le altre componenti interne. Per una stagione ha fatto parte anche della Giunta esecutiva della Fnsi, durante la Segreteria Del Bufalo. Nella Casagit, invece, è stato a lungo un punto di riferimento prezioso per i colleghi romani e per tutta l’Assemblea nazionale dei delegati. Eletto più volte nel consiglio di amministrazione della “Cassa”, pur provenendo dalla minoranza interna, si è dedicato intensamente e unitariamente allo sviluppo dei servizi di assistenza e protezione sociale per i colleghi. Si potevano avere diverse idee, ma sulla funzione alta del giornalismo e sul rispetto delle sue istituzioni, la coesione e la forza unitaria della categoria aveva la prevalenza. Puntuali le sue osservazioni nei rinnovi contrattuali, nella convinzione che la carta del lavoro giornalistico sia la fonte primaria di tutti gli istituti della professione.
Nel ricordare con gratitudine Marcello Zeri, con tutta la Federazione Nazionale della Stampa Italiana mi unisco al cordoglio dei famigliari; con un forte abbraccio a tutti i colleghi che lo hanno apprezzato per la sua umanità e disponibilità”.