Al Welfare possibile riconferma di Cecilia Guerra ma c’è anche chi insiste su Andrea Olivero. Per le adozioni internazionali Forumsad chiede di mantenere la delega specifica, mentre per Aibi meglio un sottosegretariato all’interno della presidenza del Consiglio. In tutto saranno una quarantina gli incarichi
ROMA – La squadra del nuovo governo Renzi si completerà nelle prossime ore con la nomina dei viceministri e sottosegretari: si parla di circa una quarantina di incarichi, tra riconferme e volti nuovi. La partita più interessante si gioca sul fronte delle deleghe, quelle che riguardano il sociale vanno dalla famiglia, alle droghe fino al servizio civile, adozioni internazionali e alle pari opportunità. E dopo le polemiche sulla soppressione del ministero dell’Integrazione, guidato da Cècile Kyenge, non è detto che anche su questo tema il nuovo esecutivo possa orientarsi su una delega specifica.
Dal ministero del Welfare, potrebbe arrivare un segnale di continuità con la riconferma della viceministra Maria Cecilia Guerra, che negli ultimi due governi (il primo incarico da sottosegretario alle Politiche sociali lo ottenne col governo Monti) ha tenuto le fila di tutta la partita delle politiche sociali. Persona competente e ben vista anche dal mondo delle associazioni, e per questo difficile da sostituire anche in una prospettiva di rinnovamento. Anche perché sul tappetto c’è tutta la partita della sperimentazione della nuova social card e del Sia, che la senatrice del Pd ha seguito fin dall’inizio, così come il nuovo Isee e la questione dei Lea. Ma voci sempre più insistenti non escludono che al suo posto arrivi Andrea Olivero, ex Scelta civica e oggi Popolari con l’Italia. Già portavoce del Forum del Terzo settore, Olivero potrebbe essere scelto anche per compensare l’uscita dal governo del ministro Mario Mauro. Si parla di riconferma quasi sicura per la cooperazione internazionale, che rimarrebbe nelle mani del viceministro agli Esteri, Lapo Pistelli. “Auspichiamo fortemente che ci sia questa continuità – sottolinea Egizia Petruccione, portavoce del Cini – si tratta di una persona che per noi ha lavorato bene e che ha fatto quello che aveva promesso. Conosciamo anche l’attenzione che la ministra Mogherini ha sempre assicurato al tema della cooperazione e speriamo davvero che non si voglia interrompere il percorso avviato. Soprattutto ora che c’è in discussione la riforma della Legge sulla cooperazione”.
Diverso invece è lo scenario delle Politiche per la famiglia, sulle quali le associazioni chiedono, un cambio di passo rispetto al governo Letta con l’assegnazione di una delega specifica, forte, a una persona che rivesta un ruolo chiave nel governo. Il Forum delle associazioni familiari fa il nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, cattolico e padre di nove figli. Ma anche se il nome dovesse essere un altro quello che si chiede è di non replicare l’esperienza di Letta. “Una delega è necessaria perché l’esperienza del governo precedente ha dimostrato che senza un referente specifico le nostre priorità finiscono nel dimenticatoio – spiega il presidente Belletti – e in questo senso chiediamo che non sia un sottosegretariato di nicchia ma di spessore”.
Per quanto riguarda le adozioni internazionali, ForumSad chiede a Renzi di mantenere una delega, che nel precedente esecutivo faceva capo al ministero, ora soppresso, dell’Integrazione. “Il nostro timore è che questi temi, come già accaduto in passato, siano relegati in fondo all’agenda politica – spiega il presidente Vincenzo Curatola- Nella creazione del nuovo governo chiediamo quindi che sia mantenuta una delega specifica per il tema che ci riguarda, che è spesso traversale tra più ministeri, e che ci consenta di avere un referente a cui rivolgerci”. L’Aibi, invece, anziché la delega a un ministero chiede che il tema sia affidato a un sottosegretario. “In assenza di un ministero alla Famiglia speriamo in un sottosegretario dedicato, se non totalmente alle adozioni internazionali, quantomeno alle tematiche della famiglia, piuttosto che una delega affidata a qualche ministro – sottolinea il presidente Marco Griffini – . E che dovrebbe essere incardinato all’interno della presidenza del Consiglio. Nomi su cui puntare non ne abbiamo – coclude – ma tra i parlamentari dell’area Renzi ci sono anche dei genitori adottivi. Magari se un genitore adottivo venisse elevato al rango di sottosegretario e avesse anche questa delega non sarebbe male”. Partita aperta anche per le restanti deleghe che erano confluite nel dicastero guidato dalla Kyenge ed eliminato da Matteo Renzi. Restano sul piatto la questione delle politiche giovanile, l’integrazione ma anche le droghe che così come la famiglia era stata mantenuta dall’ex presidente del Consiglio. Alle pari opportunità, dopo le polemiche per la mancanza di un ministero dedicato, si fa sempre più insistente il nome di Isabella Rauti ma c’è anche chi parla di una possibile nomina di Ivan Scalfarotto. (ec)