Il business del mattone ritrova gli stessi protagonisti tra la capitale d’Italia e quella del Sud mentre è alta la tensione dei movimenti di lotta per la casa. E intanto a Roma si contano i danni del territorio dopo le piogge: quali responsabilità della cementificazione selvaggia?
Introduce:
– Anna Mazza, Articolo21 (circolo di Napoli)
Intervengono:
– Beppe Giulietti, portavoce Articolo21
– Giuseppe Manzo, direttore nelpaese.it
– Ciro Pellegrino, fanpage.it
Le mani nella città (Napoli, viaggio nel business del mattone), il libro di Giuseppe Manzo e Ciro Pellegrino edito dalla round robin editrice, è un’avvincente inchiesta giornalistica all’interno del patrimonio immobiliare pubblico del capoluogo campano. Sotto il Vesuvio si muove un affare milionario, tra interessi criminali e politiche dei grandi gruppi imprenditoriali.
Da una parte Scampìa e la storica vertenza legata alla Vele e all’edilizia pubblica, dall’altra Napoli Est e Bagnoli con le varianti al Piano regolatore che prevede una nuova colata di cemento. In mezzo, il fenomeno dell’abusivismo che coinvolge interi territori della provincia, da Caivano a Ischia. Sullo sfondo, un’area metropolitana in cui la domanda di alloggi e le possibilità di accedere è connessa alla crisi economica e alle tensioni sociali. Perché la casa è sempre più un business per tanti e un diritto per pochi.
Movimenti e comitati hanno lanciato una nuova campagna per il diritto all’abitazione per le fasce più deboli: le occupazioni di edifici pubblici e la lotta per impedire gli sfratti. Qual è la risposta delle istituzioni? Quali sono le collusioni tra controllo del territorio e interessi imprenditoriali? A distanza di mezzo secolo dal capolavoro di Francesco Rosi, chi vuole mettere le mani nella città?