Da dove si inizia a combattere la corruzione?
Libertà e Giustizia di Roma ha fatto una scelta: dalle scuole.
Come tutte le vaccinazioni, anche quella contro la corruzione va fatta precocemente. Prima che nei ragazzi s’insinui il culto della furbizia, che a contatto con il mito della ricchezza, degenera spesso in propensione alla corruzione.
Se in Italia si è arrivati a un “gettito” di 60 miliardi di corruzione – come appena ribadito anche dalla Commissaria europea agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom – vuol dire che il problema è culturale. Cioè la corruzione viene vista da molti come un fastidioso adempimento, non come un reato da denunciare. Insomma un problema con cui si deve convivere, non una battaglia nella quale prendere posizione.
E questo anche perché i corrotti hanno fondato partiti, che poi sono andati in parlamento, con il preciso compito di spuntare le armi alla magistratura. Gli oltre sei milioni che hanno votato Berlusconi, condannato per aver frodato la stato, significa che ci sono oltre sei milioni di persone che pensano che frodare, imbrogliare, corrompere testimoni, falsificare bilanci siano comportamenti accettabili da un politico.
Che contraccambia a tanta ammirazione concedendo ai corrotti il piacere di condoni fiscali, edilizi, un occhio ben chiuso sull’evasione fiscale e una giustizia volutamente tartaruga, che arriva sempre dopo la prescrizione lepre.
Ora dovete diventare per un mese giornalisti – chiediamo ai ragazzi alla fine dei nostri incontri – e con i vostri questionari andare nel quartiere a chiedere alle persone cos’è per loro la corruzione . Poi ci rivediamo e ne parliamo. Questi studenti che s’impegnano, i loro professori che danno gratuitamente il loro tempo: è questa la speranza per una nuova generazione.
Educata all’orgoglio dell’onestà.
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