Nei paesi civili, più o meno,è diventato il “caso Italia” Anche da noi, dopo i tanti entusiasmi per “piè veloce “ ora sono in tanti a ricredersi, primi fra tutti coloro che hanno foraggiato il giovane Renzi, in senso solo “intellettuale” speriamo noi, finanzieri d’assalto ed hanno in odio i palazzi del potere democratico tanto da voler trasferire Parlamento, sede del governo,magari anche presidenza della Repubblica in qualche landa sconsolata della periferia romana. Così, dicono costoro, si risparmia. Poici sono alcuni imprenditori,in particolare uno che opera nel settore della alimentazione e,dicono suoi dipendenti, ,li farebbe perquisire quando escono dal posto di lavoro. Tralasciamo alcuni personaggi del mondo della cultura, del jet set, per esempioBriatore diciamo, che ha sbattuto nella giustizia. Ad alcuni suoi sponsor Renzi ha offerto il posto di ministro.La risposta è stata, gentilmente, no. Vorrà dire qualcosa? Dimenticavamo, uno dei sostenitori di Renzi, Goffredo Bettini, il tuttofare della vecchia segreteria comunista di Roma, poi di quella nazionale,il centravanti delle squadre veltroniane, del fallimento del Lingotto,tornato sulla scena nel definire il valore del prossimo governo Renzi ha detto che finalmente saremo in presenza di un governo politico, non dei tecnici. E’ vero che è in lizza per il posto di capolista alle prossime elezioni europee ma dimentica che Letta, già vicesegretario del Pd, non era un “tecnico”, così molti altri ministri.Non solo.E’proprio Renzi a chiedere a un bel numero di tecnici di entrare a far parte del governo.
Il vero deus ex machina torna ad essere Berlusconi
Il “ caso Italia”mostra poi il suo volto tipo Giano bifronte. Ha due maggioranze, se ce le avrà. Una con il Centro destra, Lista civica e altre frattaglie” ma per le riforme istituzionali ,legge elettorale in primo piano, entra in maggioranza Forza Italia.Se è vero che Renzi ha sempre detto che senza queste riforme non si va avanti vuol dire che il vero “ deus ex machina” di questo governo è chi non c’è fisicamente . il pregiudicato Berlusconi che conta quanto l’asso a briscola. Di più è quello che smazza e da le carte. Insomma verrebbe da dire di nuovo in auge la “ banda bassotti ripescata proprio da segretario del Pd con il cavaliere in “ profonda sintonia”. Non è un caso che il pregiudicato, l’accusatore numero uno del Capo dello Stato indicato come l’autore dei colpiti di stato che hanno provato a farlo fuori, guidi la delegazione di Forza Italia che si presenta alle consultazioni del Capo dello stato .
Negato agli iscritti al Pd perfino il diritto di parola
Tutto questo senza che uno,diciamo uno,degli iscritti al Pd abbia potuto far sentire la propria voce a fronte di decisioni così importanti per la vita del Paese, quali la defenestrazione di un presidente del Consiglio iscritto allo stesso Pd.I circoli,le Federazioni non hanno avuto diritto di parola. Ma sul web Renzi è stato messo sotto accusa, centinaia,migliaia , prese di posizione che criticano duramente il segretario Renzi. C’è rabbia, voglia di andarsene, delusione in chi organizza i gazebo,raccoglie le firme, distribuisce volantini. L’unica cosa che si richiede loro , appunto, è di organizzare le votazioni in corso per la elezione dei segretari regionali. Solo il voto aperto a tutti, neppure il minimo di discussione. In Sardegna al lavoro anche per le elezioni.
Le diverse aree all’interno del Pd
In questa situazione paga un prezzo anche la minoranza, o meglio le minoranze. Certamente sono due:quella dell’area Cuperlo con i “giovani turchi” di Orfini che ha votato a favore del documento proposto dalla maggioranza, più che assoluta, rinviando il confronto vero sul programma di Renzi per ora è ignoto Stefano Fassina però si è astenyuto. La minoranza Civati, invece ha votato contro e i lettini se ne sono andati dalla sala. Cuperlo.Cuperlo esprime forte preoccupazione per lo stato del Partito,prende atto che anche il voto favorevole di questa area ha provocato forti critiche nella base del partito, annuncia che a breve si andrà alla costituzione e alla organizzazione di un’area ,non una corrente,per la ricostruzione della sinistra, che va oltre lo stesso Pd. C’ anche chi, e sono molti,parla di stato disastroso, profonda delusione e disaffezione dei militanti. Ci auguriamo che per rimettere a posto i cocci della “ rottamazione “ renziana non serva il carro attrezzi.