“Mercoledì 8 Gennaio ho ricevuto una risposta dettagliata di ben 12 pagine dalla Commissione Europea, sulla mia denuncia CHAP (2013)02072, sulle presunte violazioni della direttiva 89/391/CEE e 92/57/CEE, per le semplificazioni per la sicurezza sul lavoro, contenute nel DL Fare (DL 69/2013, convertito in legge con L 98/2013)”. Lo rende noto ad Articolo21 Marco Bazzoni (nella foto), operaio metalmeccanico, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di Firenze e nostro collaboratore.
“La Commissione Europea dopo aver attentamente esaminato la mia denuncia, porterà avanti questi 2 punti davanti alla Repubblica Italiana, perchè pensa che violino le direttive europee 89/391/CEE e 92/57/CEE (mentre gli altri punti della mia denuncia saranno archiviati se entro un mese non invierò ulteriori informazioni pertinenti tali da fargli cambiare idea) :
1) La possibilità di scelta tra Duvri e “l’incaricato” per le attività a basso rischio infortunistico, violerebbe l’articolo 6, paragrafo 4 della direttiva 89/391/CEE conferendo a certi tipi di datori di lavoro committenti che esercitano attività a basso rischio di infortuni la possibilità di sostituire l’elaborazione del DUVRI (Documento Unico di
valutazione dei rischi da interferenze) con la designazione di “un proprio incaricato” (preposto) “in possesso di formazione, esperienza e competenza professionali adeguate e specifiche in relazione all’incarico conferito, nonché di periodico aggiornamento e di conoscenza diretta dell’ambiente di lavoro.
2)Con la modifica contenuta all’articolo 88, comma 2, punto g-bis, il campo di applicazione delle regole a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei cantieri temporanei o mobili verrebbe indebitamente ristretto in modo significativo.
Chi diceva, che le semplificazioni per la sicurezza sul lavoro contenute del DL Fare non violavano assolutamente le direttive europee, dovrà ricredersi adesso. Io continuerò questa mia battaglia per la sicurezza sul lavoro, perchè è importante portarla avanti; anche se sto facendo molta fatica, non mollerò!
IL TESTO DELLA LETTERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA