Interessante quanto scrive il Guardian (“Record levels of young adults living at home, says ONS”, 21 Gennaio 2014) sul cambiamento dei costumi sociali che la crisi sta causando nel Regno Unito. Se continua così, anche ai giovani di Sua Maestà verranno affibbiati epiteti come “bamboccioni” (Padoa Schioppa), “choosy” (Fornero) e “sfigati” (Martone)?
Non si può rispondere ancora, ma di certo i ragazzi inglesi non brillano più per indipendenza dalla famiglia, rivelano i dati statistici raccolti dall’ONS, l’Istat britannico.
Negli ultimi diciotto anni il numero di giovani adulti che sono rimasti tra le mura domestiche è aumentato del 25%. Si tratta di 3,3 milioni di giovani tra i 20 e i 34 anni: è la percentuale più alta dal 1996.
In particolare sembra significativo che, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 24 anni, la quota di persone che rimangono in famiglia sia cresciuta in misura davvero considerevole negli anni più recenti: +42% dal 2008. Per chi non lo ricordasse: è l’anno dell’esplosione della crisi finanziaria globale e quello dell’avvio delle misure “selvagge” per tagliare i costi del welfare.
Osservando i dati statistici da vicino si scoprono alcune ovvietà peraltro molto significative.
- La percentuale di disoccupati che vive con i genitori (il 13%) è più che doppia rispetto a quelli che vivono da soli.
- I prezzi delle case in vendita sono quasi triplicati tra il 1996 e il 2013, sono aumentati gli affitti (+10% tra 2005 e 2013) e si sono strette le maglie del credito.
- La possibilità degli inglesi di risparmiare, negli ultimi dieci anni, è scesa ai minimi storici, con gli stipendi erosi da ogni tipo di fenomeno economico: -3.8% il guadagno medio tra 2007 e 2012.
- Una fetta sempre più consistente della forza lavoro qualificata (con un titolo di studio superiore alla scuola dell’obbligo) è occupato in impieghi corrispondenti a profili formativi bassi, con conseguente riduzione della remunerazione (il laureato che fa il barista, per intenderci).
Insomma: anche Oltremanica la crisi finanziaria ha sottratto risorse allo stato, inteso come la totalità dei cittadini.
Il Regno Unito – governato dal 2010 da una coalizione tra Conservatori e Liberali ma, fino ad allora, dal Labour di Blair e Brown – ha da molto tempo imboccato la strada dell’abbattimento del welfare state e della flessibilità più spinta del mercato del lavoro. Diminuiti i sussidi, aumentate le tasse, spremuta la classe lavoratrice, solo il sistema finanziario è più florido che mai.
E così i ragazzi di Sua Maestà sono diventati bamboccioni come i nostri…