“La vicenda di Sardegna1 Tv è arrivata ad un punto cosi basso che pare senza ritorno. Quasi non bastassero più gli stipendi, i contributi, le quote di tfr, gli oneri Casagit non pagati a rendere grave la situazione dell’emittente sarda, motivo anche di una crisi gestionale e finanziaria, oggi siamo arrivati al punto più delicato di scontro sociale con azioni tese a delegittimare e intorbidire lo sciopero dei giornalisti. La messa in onda del telegiornale decisa dal direttore con l’intervento di un collega che ha inteso di non partecipare allo sciopero dei colleghi per tre giorni, organizzati in modo tale da far mancare telecamere e microfoni all’apertura della campagna elettorale sarda è una grave quanto inutile prova muscolare.
La Fnsi riconferma la piena solidarietà ai colleghi sottoposti da tempo ad una condizione di gravi disagi e ciò nonostante impegnati a garantire il buon nome che si era conquistata Sardegna1 e condivide in pieno il giudizio del Cdr dell’Associazione Stampa Sarda che definisce l’ennesimo episodio di scontro “giochino sporco” e irresponsabile.
La Fnsi sollecita chi ha delle responsabilità sul pregresso e sull’attività corrente dell’azienda affinché si assuma le proprie responsabilità civilistiche e auspica che gli organismi di controllo amministrativo e giurisdizionale possano concludere presto l’esame degli aspetti più intricati della vita societaria dell’impresa.”