di Gigi Marcucci*
Severissimo il giudizio di Roberto Zaccaria (nella foto), ordinario di Diritto pubblico all’Università di Firenze ed ex Presidente della Rai. La sentenza con cui la Consulta ha bocciato il Porcellum, spiega, “ha giudicato negativamente le distorsioni che si possono formare quando i sistemi elettorali mettono insieme principi molto diversi. Il sistema risultante sostanzialmente coniuga istituti eterogenei. E questo è un primo dubbio di costituzionalità” Per quanto riguarda poi il premio di maggioranza, dice Zaccaria, “sarebbe più logico collegarlo a soglie più alte di quella del 35% ipotizzata nella proposta Renzi” Zaccaria esprime anche serie perplessità sulla questione delle liste bloccate. “L’osservazione che liste più piccole di quelle attuali garantiscano il diritto di scelta dei cittadini non convince affatto. Per quale motivo si deve votare una lista in blocco e non scegliere uno per uno i candidati da mandare in Parlamento? Le ventilate primarie sono soluzioni interne alla vita dei partiti e, tra l’altro, non sono neppure generalizzate. La Corte infatti aveva richiesto “almeno una preferenza”. Ultima questione è quella delle soglie di sbarramento. “Sono troppo alte – dice Zaccaria -. Se una forza politica si presenta da sola deve arrivare all’8%. In Germania la Corte costituzionale ha detto che una soglia ragionevole di sbarramento non può essere superiore al 5%. Direi che alla luce della recente sentenza di incostituzionalità sul Porcellum, il sistema proposto presenta, allo stato attuale, seri dubbi di costituzionalità.
* da l’Unità 22 gennaio 2014