Tutti i dati sui media italiani, tutta l’ informazione su media e comunicazione nel nostro paese in un unico luogo. Così si presenta DataMediaHub, un nuovo spazio dedicato all’ analisi di giornalismo ed editoria italiana.
L’ idea di fondo – spiega Pier Luca Santoro, uno degli animatori dell’ inziativa, sul suo Giornalaio – è quella di creare un hub sui media italiani e sul giornalismo, aggregando dati sul tema e presentandoli con una forma grafica interattiva che abbia un impatto visivo e, soprattutto, che aiuti la comprensione dei fenomeni.
L’ambito di intervento sarà relativo esclusivamente alla realtà italiana, eventuali dati ed analisi su media, comunicazione e giornalismi dall’estero saranno inseriti esclusivamente come elemento di raffronto con la realtà nazionale nostrana. Verranno inseriti tutti i dati relativi ai diversi media, agli investimenti pubblicitari ed al mondo dell’informazione nel senso più ampio del termine.
Le diverse visualizzazioni, oltre all’ interattività, si distingueranno per essere elemento di sintesi e di comprensione dei fenomeni. Ogni visualizzazione sarà sempre corredata da una introduzione metodologica “tecnica” su scelta del tipo di visualizzazione e da un commento, un’ interpretazione del significato del dato. A questi elementi, sempre con cadenza giornaliera, si aggiungerà una rappresentazione iconica di fatti attinenti ai temi trattati.
Oggi sul sito è stata caricata una breve pre-emption, una dichiarazione di intenti, sul tipo di lavoro che il team che cura il sito intende fare, ed un assaggio del format grafico che è stato immaginato.
Il gruppo che ha dato vita a DataMediaHub è composto da cinque persone: un data journalist, un data scientist, un giornalista e art director, un consulente di marketing e comunicazione, un giornalista e content curator.
‘’Dalla prossima settimana continuerà il work in progress, speriamo con il contributo di tutti coloro che vorranno collavorare al progetto, con l’apertura progressiva delle varie aree di DataMediaHub.
Se avete voglia di iniziare a dire la vostra sul progetto – conclude Santoro – potete farlo attraverso Twitter, Facebook e, se non vi basta lo spazio, anche per posta elettronica. Ben [ri]trovati’’.
Da lsdi.it