Obiettivo: raccogliere 50 mila firme per la legge di iniziativa popolare voluta anche da Legautonomie e Terre di mezzo. Non ci sono solo banchetti, ma appuntamenti per approfondire le tematiche legate al gioco
MILANO – Da sud a nord della Penisola, dalla grande città come Milano a Capernagnica, poco più di 2 mila anime in provincia di Cremona: si moltiplicano le iniziative nell’ambito di “Mille piazze contro l’azzardo”, promossa da Legautonomie e Terre di mezzo. Obiettivo: raccogliere le 50 mila firme necessarie per portare in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare sul gioco d’azzardo voluta da 461 sindaci che hanno aderito all’iniziativa. E nella maggior parte dei comuni non ci si limita ai banchetti per le firme. A Crema, per esempio, in piazza Duomo domenica 26 gennaio, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 15.00 alle18.00 sono previste attività di animazione e gioco per i bambini con lo scopo di educarli alle differenze tra un modo sano di divertirsi e i rischi connessi ad attività di gioco che crea dipendenza. Oggi a Cinisello Baldamo è stato invece inaugurato lo Sportello di ascolto sul gioco d’azzardo patologico, che sarà aperto ogni giovedì dalle ore 16.00 alle ore 18.00 in piazza Costa, 23.
A Milano la raccolta firme sarà effettuata durante gli incontri del 3° Forum delle politiche sociali, organizzato dal Comune. In alcuni casi poi è il mondo del volontariato a gestire la raccolta firme in collaborazione con le amministrazioni comunali: a Rovigo è l’Auser a garantire la presenza dei banchetti ogni giorno in piazza Tiananmen. Il programma completo delle iniziative nei singoli comuni è su www.scuoladellebuonepratiche.it.
Il disegno di legge è composto di 22 articoli. La regola numero uno è che non si potrà più piazzare ovunque le slot machine, ma solo in apposite sale da gioco. Quindi anche il bar dovrà avere un locale dedicato: il brivido dell’azzardo non potrà più mischiarsi all’aroma del caffé. Inoltre, ogni macchinetta funzionerà solo inserendo la tessera sanitaria (come avviene per i distributori automatici di sigarette), così da evitare che ci giochino i minori. Terza regola fondamentale, gli operatori delle Asl o delle associazioni di volontariato devono poter accedere liberamente ai locali per parlare con i giocatori e informarli sui rischi di dipendenza. (Dp)