Falcone ebbe a dire qualche tempo prima di morire: “La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”. In qualità di cittadini, facenti parte di associazioni e movimenti, chiediamo che le forze migliori delle istituzioni trapanesi siano tutelate affinché queste possano svolgere il proprio lavoro e possano proteggere i cittadini che ogni giorno combattono personali lotte quotidiane di contrasto alla mafia ed alla mentalità mafiosa.
Chiediamo che il procuratore Marcello Viola, il pm Andrea Tarondo, il presidente del Tribunale delle misure di prevenzione Piero Grillo, e tutti i magistrati e giudici che trattano procedimenti di criminalità organizzata, appartenenti alla procura e al tribunale di Trapani, che da mesi sono oggetto di atti intimidatori, siano tutelati e non siano lasciati soli.
Chiediamo che la Commissione Nazionale Antimafia accenda i suoi riflettori su Trapani dove li fenomeno mafioso ha lasciato e ancora oggi continua a lasciare segni indelebili rimasti indecifrati come: le stragi di Pizzolungo; dei carabinieri della stazione di Alcamo Marina; i delitti del pm Ciaccio Montalto, del giornalista Mauro Rostagno, del giudice Alberto Giacomelli e dell’agente Giuseppe Montalto; il tentato omicidio del questore Rino Germanà. Non meno rilevante e da chiarire in ogni aspetto è la certificata presenza a Trapani dei centri di Gladio. E ancora: a Trapani la loggia segreta e coperta Iside 2 ha oggi suoi eredi e ci ha lasciato perfettamente in carriera molti colletti bianchi, professionisti e appartenenti a certa politica. Non evochiamo “fantasmi” ricordando la Iside 2 ma denunciamo che a Trapani resta purtroppo imperante l’azione sprezzante di pochi, di pochissimi,che pretendono di determinare le sorti delle città, di decidere i destini del territorio, l’affidamento di pubblici incarichi, la gestione dei Palazzi delle istituzioni, delle imprese, dell’economia, schiacciando così la Democrazia, il libero mercato, i diritti e i doveri di ogni cittadino. Falcone e Borsellino negli anni ’80 dicevano che: se a Palermo c’e’ la mafia militare a Trapani c’e’ quella economica. Riteniamo che lo scenario oggi non sia cambiato. La Iside 2 fece da camera di compensazione tra mafia, poliica e impresa e guidato la nascita di quella che oggi definiamo mafia imprenditrice, la mafia sommersa che non uccide più ma oggi sa fare ben sentire la propria “pesante” presenza.
Tutti noi ci impegniamo e ci impegneremo a tenere alta l’attenzione circa il degrado civile, politico ed economico della nostra città; quel degrado che ci fa vivere in un clima di calma apparente, ma nello stesso tempo, come sopra un vulcano, pronto ad esplodere in qualsiasi momento.
E’ doveroso ricordare anche le parole di Pippo Fava : “A che serve vivere, se non si ha il coraggio di lottare?”.
Noi vogliamo lottare per una città libera da giochi, ricatti, intimidazioni, poteri forti e colletti bianchi.
Vogliamo che tutti possano essere liberi di manifestare il proprio pensiero, vogliamo che un giornalista che racconta non sia per certuni una “camurria” come i mafiosi dissero di Mauro Rostagno, che nessuno sia più costretto a pagare il pizzo o qualche altra quota associative a Cosa nostra per aprire un’attività economica. Che tutti siano liberi di chiedere e ricevere ciò che gli spetta di diritto.
Vogliamo poter godere delle bellezze del nostro territorio, vogliamo che i nostri figli ci rimangano su questo territorio. Vogliamo che i nostri nipoti, un giorno conoscano della mafia solo il termine, ma non il fenomeno.
Vogliamo dire ai magistrati ed ai giudici trapanesi che la città è con loro, che noi cittadini abbiamo alzato la testa, che abbiamo compreso che è tempo di andare avanti, non con sterili declamazioni e non più confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con il doveroso impegno ordinario di tutti in una battaglia che può e deve essere vinta.
Vogliamo restituire dignità civile e culturale al territorio di Trapani impegnandoci in prima persona nelle nostre attività quotidiane affinché si passi dal degrado economico, culturale e politico ad un risveglio economico, culturale, politico e democratico. Siamo consapevoli che la lotta contro la mafia è una questione civile di democrazia che non può essere lasciata solo nelle mani di chi è esposto in prima linea ma che riguarda tutta la società civile.
Vogliamo che questo nostro territorio, insieme con il nostro futuro, piuttosto che essere gestito da uomini di successo sia invece vissuto da donne e uomini di valore!
Lottiamo e non ci arrendiamo!
Trapani 10 Gennaio 2014 Palazzo Cavarretta/Piazzetta Notai, ore 16:30
A presiedere l’iniziativa saranno Rino Giacalone, coordinatore del circolo di Trapani di Articolo21 e Santo Della Volpe, direttore di Libera Informazione