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Il diritto d’autore è lavoro. Su Change.org la petizione “No alla censura della e nella rete”

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Il diritto d’autore è lavoro. La giusta remunerazione della creatività, dell’ingegno, della produzione culturale deve essere tutelata anche per i nativi digitali che operano nella rete. Alcuni sostengono che l’utilizzo gratuito dei film, della musica e di qualsiasi prodotto dell’ingegno deve essere fruito gratuitamente in rete, poiché questo aiuta la diffusione dei contenuti che poi saranno acquistati. Il punto è che i social network utilizzano queste opere dell’ingegno e parte di esse per mettere a loro volta della pubblicità e ricavarne un’ingente risorsa economica.

Il diritto d’autore sulla rete deve essere regolamentato dal Parlamento e non può essere lasciato all’ Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni: chi sostiene altro vuole colpire il lavoro anche in questo settore. L’essenza di questa battaglia è portare nella sua giusta sede, il Parlamento, la regolamentazione e l’aggiornamento della legge del 22 Aprile del 1941 n° 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio.

E’ giusto, quindi, chiedere ai Presidenti della Camera e del Senato di proporre la sospensione del regolamento varato lo scorso 12 dicembre 2013 e dare al Parlamento la possibilità di svolgere la sua attività di legislatrice che è il metodo più lineare di coinvolgere tutte le persone interessate al problema.

Non voglio entrare nel merito del diritto d’autore che ha moltissime implicazioni, ma invito ad aderire alla petizione promossa da Vincenzo Vita su Change.org  “NO ALLA CENSURA DELLA E NELLA RETE!”


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