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Il conflitto di interesse è vivo e lotta contro di noi

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“Non parlate di ineleggibilità, non è questo il problema…”, così alcuni dirigenti e parlamentari del centro sinistra hanno risposto all’appello lanciato qualche mese fa da MicroMega relativo alla mancata applicazione della legge del 1957, che vieta ai titolari di concessioni pubbliche di essere parlamentari della repubblica. “Non si può espellere dalle Camere chi ha ricevuto milioni di voti” intonavano i medesimi, persino dopo le sentenze definitive dei tribunali della repubblica. “Basta parlare del conflitto di interesse del cavaliere, piuttosto facciamo una legge sui conflitti di interesse al plurale”, questa, invece, è l’ultima variante della litania di sempre.

Secondo questo coro, Berlusconi sarebbe un vecchio politicante, ormai fallito, ed il suo conflitto di interesse sarebbe solo un reperto archeologico.A costo di apparire ed essere sgradevoli ed “antichi” vorremmo solo precisare quanto segue:

1. Alle prossime elezioni, in modo diretto o indiretto, Berlusconi sarà uno dei protagonisti della competizione.
2. Allo stato attuale controlla l’impero mediatico di sempre, negli ultimi tempi, nel pubblico e nel privato, ha goduto di un sostegno massiccio, a tal punto da risultare il più presente del 2013.
3. Le Autorità di garanzia, nominate sotto il governo Monti, non hanno battuto un solo colpo consentendo una alterazione permanente del principio delle pari opportunitá.
4. Il conflitto di interesse, che ha destato l’allarme di tutte le istituzioni internazionali, é proprio quello relativo a Berlusconi che ha riassunto nella sua persona il controllo di un partito, di un vasto impero mediatico e la capacità di influenzare, attraverso le nomine di segno politico, sia il suo diretto concorrente, la Rai, sia gli arbitri della competizione (Autorità di garanzia delle comunicazioni).
5. Chi oggi parla di nuova legge elettorale non può continuare a fingere di non sapere che, una libera e sincera competizione, necessita anche di un tetto alle spese, di controlli spietati, di nuove modalità di accesso ai media e, ovviamente, di una separazione netta tra partecipazione alle elezioni, candidabilità, eleggibilità; dunque richiede una preventiva soluzione del conflitto di interesse e non una generica norma sui conflitti di interesse, magari su quelli dei farmacisti e dei vigili urbani.

Che piaccia o no, al coro di sempre e alle anime morte, Berlusconi, anzi i Berlusconi ci saranno ancora e con loro resterà il tema del conflitto di interesse.
Chi oggi si crede furbo e finge di non sapere e di non vedere, potrebbe presto scoprire, a spese sue e dell’Italia, le ragioni per le quali il “vecchio conflitto di interesse” é ancora vivo e “lotta contro di noi”.

http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/01/13/giuseppe-giulietti-il-conflitto-di-interesse-e-vivo-e-lotta-contro-di-noi/


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