La rappresentanza si regge sulla fiducia – ti voto per stima – e sulla sanzione – non ti voto più, per delusione.
Quando chiediamo le preferenze, chiediamo questo. I contrari dicono che le preferenze comportano alti costi elettorali e di conseguenza forti rischi corruttivi.
Questo è in parte vero.
Ma si va sempre più affermando la “lobby civile”, che s’impegna per distinguere chi ha dato prove di correttezza, disinteresse e competenza. E’ questo il “mondo” a cui si devono aprire i partiti. E se non si riesce a raggiungere un accordo sulle preferenze, che ci siano almeno le primarie per la composizione delle liste.
Meno di questo non ci si può chiedere.
Meno di questo ci sono i nominati, gli abusivi della democrazia.
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