“La solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai”, diceva Henry David Thoreau. Sembra dargli ragione l’aumento dei volontari in questi anni di crisi e l’alto valore, anche economico, delle loro attività.“Sono cresciuti del 43,5% in 10 anni e sono ora oltre 4,7 milioni; il valore economico di queste attività in Italia è pari a quasi 8 miliardi di euro” ha spiegato ieri il portavoce del Forum del Terzo settore Pietro Barbieri. I volontari sono tanti e chiedono “valorizzazione, stabilizzazione del 5 per mille, con l’eliminazione del tetto di ripartizione, finanziamento del servizio civile nazionale, per almeno quarantamila giovani ogni anno, ridefinizione dell’Osservatorio Nazionale”.
Il 5 dicembre era la giornata mondiale del volontariato, istituita nel 1985 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare il quotidiano impegno dei volontari di tutto il mondo. Un modo per rendere grazie a chi in tante modalità diverse e nei più svariati paesi compie un gesto di solidarietà e di attenzione agli altri, andando controcorrente rispetto ad una realtà che ci spinge ad essere sempre più chiusi e materialisti.
Loro, i volontari, si sono ritrovati nel convegno “Volontario, prima persona plurale”, promosso dal Forum del Terzo settore, dove hanno ricevuto il saluto del Presidente Napolitano che ha definito il volontariato così: “Il volontariato è la vicinanza costante, professionale ed umana a comunità e persone in gravi difficoltà, per rispondere alle necessità degli altri e migliorare una società che oggi ha più che mai bisogno di solidarietà e coesione sociale”.
Ha mandato il suo saluto anche il premier Enrico Letta, che ha ringraziato i volontari: “L’Italia durante la crisi ha faticato tantissimo e sta faticando, ma se abbiamo retto in questi anni molto è dovuto alle reti di prossimità, ai territori, alle reti familiari e al volontariato che ha svolto un ruolo fondamentale”. Il Premier ha anche difeso la sua Legge di Stabilità dalle critiche delle associazioni e ha puntualizzato che in essa, fin dalla prima stesura, erano previste le risorse per il 5 per mille, inoltre ha sottolineato la volontà di trovare il modo di destinare più fondi al sociale.
La deputata Milena Santerini ha depositato, proprio in concomitanza con questa giornata, una serie di emendamenti alla Legge di Stabilità per stabilizzare il “5 per mille” e favorire l’esenzione IMU del non profit. “Un paese si muove sulle gambe della partecipazione popolare, non solo dei politici o dei vertici – motiva la deputata nel suo comunicato -. L’agire volontario a favore dei più deboli, la protezione civile, per l’ambiente, nella cultura, rappresentano una forma alta di politica e di cambiamento. Non si tratta solo di un enorme risparmio per lo Stato, ma di uno scambio reciproco di tempo e sostegno tra i cittadini, che crea sviluppo e fiducia”.
Sull’importanza di portare avanti azioni concrete per potenziare il volontariato ha insistito anche il sen. Andrea Olivero, fra i promotori del gruppo “Per l’Italia”, che da ex Presidente delle ACLI conosce bene questo mondo. “’Per innervare quella ‘dorsale strategica del Paese’, come il presidente Ciampi definiva il volontariato, dovremmo individuare alcune priorità e metterle nel programma di governo. Mi impegno – prosegue Olivero – a proporre al presidente Letta di inserirle come azioni realizzabili e concrete che potranno fare la differenza. (…) In particolare occorre stabilizzare il 5 per mille, rivedere la legge sul volontariato e rilanciare l’impresa sociale come strumento per creare economia sostenibile e per ammodernare un sistema economico che deve includere e proporsi una equità sociale ed economica.”
Oggi i volontari ricominceranno le loro attività accanto agli ultimi, ai diversamente abili, ai poveri; speriamo che trovino supporto e ringraziamento concreto in ognuno di noi, che ciascun cittadino diventi volontario, rendendosi conto di come il volontariato costruisca cittadini responsabili e capaci di edificare una società più giusta. Se la solidarietà, come diceva Thoreau, è l’unico investimento sicuro, è il caso di farlo, ciascuno per sé, donando un po’ del proprio tempo, e come Stato, mettendo in campo politiche adeguate di sostegno alla realtà del volontariato.