Il Servizio Pubblico è uno e indivisibile. E i provvedimenti che ne mettono in discussione l’unitarietà e pongono a rischio le dimensioni della Rai sono visti con grande preoccupazione dall’EBU-UER – Unione Europea di Radiotelevisione, che raggruppa le maggiori emittenti europee. E’ quanto emerso nel corso dell’incontro avvenuto tra il Direttore generale dell’UER, Ingrid DELTENRE, e le delegazioni di Usigrai, Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, subito dopo l’audizione in Commissione parlamentare di Vigilanza della rappresentante delle tv pubbliche europee. In questo contesto, le sigle sindacali ritengono positivo che anche l’UER abbia espresso contrarietà all’introduzione nel nuovo Contratto di Servizio della Rai del cosiddetto bollino: una decisione che non avrebbe precedenti in nessun Paese.
Il Dg UER ha sottolineato che anche le indicazioni europee sulla separazione contabile sono state snaturate, perchè l’intera programmazione è di Servizio Pubblico, indipendentemente dalla fonte di finanziamento.
La Rai è esempio di qualità e di efficienza in Europa, un attore fondamentale del trainare il mercato nazionale.
Per queste ragioni, Usigrai, Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, hanno anche convidiso le valutazioni sul fatto che ridimensionare la Rai vorrebbe dire renderla incapace di competere sul mercato globale, facendo perdere all’Italia uno dei pochi attori capace di competere ad armi pari.
L’incontro si è concluso con un impegno a organizzare nei prossimi mesi iniziative comuni in vista del rinnovo della Concessione di Servizio Pubblico del 2016.