Antonio Caprarica sostiene di essere stato costretto a dimettersi dalla Rai con “pressioni e metodi inammissibili e offensivi”. Gli esprimo solidarietà e amicizia. Soprattutto spero che il Direttore Generale, Luigi Gubitosi, abbia la bontà di spiegarci come mai abbia deciso di liberarsi di un bravo giornalista come Caprarica e, invece, di assumere all’esterno una lunga fila di manager esecutivi: dal responsabile amministrativo a quella delle relazioni istituzionali, dal capo dell’audit al responsabile della sicurezza.
La Rai va certo riformata, partendo dalla ridefinizione della sua missione culturale, del ruolo che può giocare nel panorama informativo e della capacità di sostenere il meglio della produzione audiovisiva nazionale. Purtroppo tutto fa pensare che l’attuale DG si occupi più di rafforzare il proprio potere in azienda che di promuovere la Rai. In America, quando un manager si comporta così, i mercati ne deducono che sta per svendere.